Recapitata al sindaco di Vibo Valentia una nuova richiesta per intitolare il teatro a Raf Vallone

La proposta, avanzata da 'Il Salottino' insieme con il figlio Saverio, è la prima effettuata all'attuale Giunta

Attore teatrale e cinematografico di livello internazionale, lodato in tutto il mondo, cui finalmente si potrebbe riconoscere il giusto merito in Patria. Un comitato di vibonesi si è fatto promotore di una proposta che rilancia un’idea già avanzata negli anni addietro.

Al 7 ottobre è datata una missiva inviata dall’Associazione Socio-Culturale Vibo Valentia Città antica-Storia e società al sindaco Vincenzo Romeo e per conoscenza a Stefano Soriano, assessore alla Cultura, al Turismo, alle Attività Produttive e al Commercio, allo Sport-Impiantistica sportiva e Fondi Comunitari, con in calce la firma del presidente Domenico Grillo.

Al 7 ottobre è datata una missiva inviata dall’Associazione Socio-Culturale Vibo Valentia Città antica-Storia e società al sindaco Vincenzo Romeo e per conoscenza a Stefano Soriano, assessore alla Cultura, al Turismo, alle Attività Produttive e al Commercio, allo Sport-Impiantistica sportiva e Fondi Comunitari, con in calce la firma del presidente Domenico Grillo.

Il desideratum era emerso nel corso di un’Assemblea dei Soci già nel maggio 2022, con una delibera varata unanimemente, e ancor prima su questa scia si era espresso il consigliere comunale Pietro Comito, nel giugno 2020. Nel febbraio scorso era poi toccato al cittadino Giuseppe Maccarrone, interessato a puntare sulla valorizzazione dei personaggi locali influenti per affermare l’identità culturale della Calabria.

L’associazione de ‘Il Salottino’, incitando l’attuale Amministrazione, auspica al contempo che l’eventuale cerimonia di inaugurazione nel Nuovo Teatro Comunale Vibo Valentia preveda la partecipazione di Eleonora, Arabella e Saverio, figli di Raf Vallone.

Nato a Tropea nel 1916 e deceduto a Roma nel 2002, Raffaele era innanzitutto calciatore e giornalista, attività che gli valsero riconoscimenti anche mondiali. Crebbe nella progressista Torino, si diplomò al Liceo classico e si laureò in Giurisprudenza, avviando in seguito gli studi in Filosofia ma senza conseguire il titolo finale. Fu un militante della Resistenza antifascista e per miracolo trasse in salvo la propria vita scampando a nuoto da una cattura dei nemici. Scriveva recensioni di cinema e teatro e curava pagine culturali di quotidiani nazionali. Debuttò sul palcoscenico nel 1946 con una compagnia sperimentalistica e sul grande schermo nel 1942, divenendo esponente del neorealismo popolare e concludendo la carriera interpretando personaggi per sceneggiati televisivi.

La critica lo ritiene da allora icona di un cinema impegnato eppure vicino alla gente, capace di mettere in scena figure umili e profondamente oneste e giuste, in prevalenza per pellicole drammatiche.

Il suo fisico prestante, il suo essere bruno con occhi chiari, i suoi tratti marcatamente meridionali e il suo sguardo intenso gli avevano portato fortuna sin dagli inizi, facilitandolo nello spiccare rispetto ai colleghi.

Consolidata la fama, i cineasti francesi non poterono farselo sfuggire: a Parigi il nostro frequentò gli ambienti culturali più esclusivi e ottenne un successo dopo l’altro. Andò a lavorare negli Stati Uniti d’America e tuttavia seppe mantenersi sempre lontano dai riflettori mondani, custodendo con gelosia la riservatezza della vita in famiglia. Non si risparmiò neppure nella regia cinematografica e in maggior misura in quella lirica, allestendo opere in prestigiose arene d’Italia e all’estero.

Vibo Valentia lo premiò il 18 agosto 1960 nel corso dell’ottava edizione del proprio Festival della Canzone al Teatro Valentini: il Valentia Aurea, istituito in quello stesso anno dall’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, fu consegnato a colui che a tutt’oggi risulta essere l’unico attore di fama planetaria nato nella provincia vibonese.

Le ricadute positive dell’iniziativa, come promesso dal figlio Saverio – attore e regista e interlocutore diretto della proposta partorita in associazione, a differenza delle altre – , saranno agevolate da una importante risonanza mediatica e dalla creazione di una mostra permanente con costumi e materiale di scena originali. Rimaniamo con le orecchie aperte per eventuali sviluppi.

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