La politica vibonese non smette mai di sorprendere. A pochi giorni dalla sua candidatura alle regionali, il commissario cittadino della Lega, Mino De Pinto, si scopre scavalcato dall’ex sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, approdata nelle file del Carroccio dopo il veto che lo stesso De Pinto aveva posto alla sua ricandidatura a sindaco.
La foto che fa infuriare
La foto che fa infuriare
La foto di rito a Roma accanto a Matteo Salvini ha sancito l’ingresso ufficiale della Limardo nel partito, ma il malumore interno è esploso. “Noi come Lega – ha ricordato De Pinto – eravamo pronti a collaborare con la sua amministrazione, ma per cinque anni ci ha sempre tenuto fuori dalla porta. Non ci ha mai concesso un assessorato, mai un’apertura”.
Le rivendicazioni
Una presa di posizione netta, che lo stesso dirigente leghista rivendica: “Quando si trattò di decidere se appoggiarla per un secondo mandato, la Lega fu chiara: non la votiamo perché non ha mai considerato il nostro partito. Questo è stato il motivo, e lo abbiamo spiegato pubblicamente”. Oggi però i ruoli sembrano rovesciati. De Pinto ha firmato la sua candidatura già martedì scorso, ma la partita appare rimessa in discussione dopo il blitz romano dell’ex sindaca: “La mia candidatura è sul tavolo, ma ora si cerca una scusa per metterla in discussione. È evidente che lei, a Roma, avrà chiesto di fermarmi per avere strada libera”.
Ci sputavano addosso
L’amarezza è palpabile: “Io nella Lega ci sono entrato quando la gente ci sputava addosso, ho costruito quasi cento tesserati e militanti, non vivo di politica, lavoro al porto, faccio l’ormeggiatore. E adesso dovrei farmi da parte per qualcuno che non porterà alcun valore aggiunto?”. Dietro le parole di De Pinto c’è anche un atto d’accusa alle dinamiche interne: “Sono stato eletto nel 2022 con un congresso regolare, e da statuto non posso essere commissariato. Questo è un abuso di potere”.
A lei nessun voto
La questione, però, non riguarda solo la Lega. Maria Limardo è reduce da un doppio “niet” politico: Forza Italia non l’ha voluta, Fratelli d’Italia non le ha trovato spazio. A raccoglierla è stato proprio il partito che lei, da sindaca, aveva escluso da ogni collaborazione. Un paradosso che non sfugge allo stesso De Pinto, deciso a dare battaglia: “Se mi candidano, correrò per conto mio. A lei non porterò mai un voto”. La resa dei conti, dunque, è appena iniziata. Con una certezza: nella Lega vibonese la candidatura Limardo non è una festa di benvenuto, ma un terremoto politico che rischia di lasciare più macerie che consensi.