Roberto Giordano tra versi e armonie. Un sognatore al pianoforte

Una vera e propria standing ovation al teatro comunale "Claudio Abbado" di Ferrara per l'artista calabrese oggi sul podio internazionale

“Suonare non è un atto di dimostrazione né un momento di spettacolo. E’ un modo di essere, di sognare. E’ una ragione di vita”. E’ questa la concezione che Roberto Giordano, pianista ormai di fama internazionale, ha della musica e dei suoi suoni. Concezione che l’accompagna in ogni momento della sua giornata sia che si trovi a dispensare preziosi insegnamenti nella veste di docente sia quando le sue dita si rincorrono sulla tastiera per deliziare il pubblico che accorre nei teatri di tutto il mondo per ascoltare i suoi concerti.

Strepitoso successo

Strepitoso successo

Roberto Giordano, originario di Mileto, non a caso definito “pianista poeta”, ogni volta che sfiora i tasti del piano sogna, ma, soprattutto, fa sognare. E’ sempre successo nei suoi incontri col pubblico ed è successo anche martedì 15 ottobre, a Ferrara, città che da lustri fa della musica una sua passione prioritaria. Nel teatro comunale “Claudio Abbado”, gremito in ogni ordine di posti e che per la stagione 2024/2025 ha un cartellone ricco di appuntamenti con famosi musicisti e giovani talenti, scroscianti applausi hanno accompagnato l’esecuzione di ogni brano del pianista calabrese.

Standing ovation a Ferrara

Poi, a conclusione dell’ultimo pezzo, gli spettatori, entusiasti, sono scattati in piedi per tributare il giusto omaggio ad un artista che, con i suoi virtuosismi, ha spaziato a meraviglia dal Preludio op. 45 di Chopin alle ballate di Brahms per poi tornare ancora su Chopin e sulle sue ballate. Lo hanno acclamato e “chiamato” più volte a tornare sul palco. Un successo strepitoso, un’esibizione di enorme spessore che i ferraresi ricorderanno per tanto tempo ancora.

La carriera

La carriera di Roberto, tutto sommato, è ancora a metà percorso, ma nel suo prestigioso palmarès trovano già posto premi, riconoscimenti e successi ottenuti calcando i palcoscenici più noti del mondo cominciando, poco più che ventenne, dal “Concours musical international Reine Elisabeth de Belgique” del 2003 alla Scala di Milano passando per l’ “Hermitage” di San Pietroburgo e l’ “An der Wien” di Vienna. Recentemente, gli è stato conferito l’incarico di docente al Conservatorio reale di Anversa, una fucina musicale tra le più prestigiose d’Europa dove ha sbaragliato tutta la folta concorrenza. Oggi, la vita di Roberto Giordano è un correre da un capo all’altro del pianeta, ma in questo suo andirivieni non dimentica mai la sua terra, le sue radici, la sua Mileto.

All’apice del successo

Proprio nell’ex capitale normanna ha dato vita, negli anni scorsi, al “Cantiere musicale internazionale”, una struttura nella quale, grazie al lavoro sinergico di tutti i professionisti che vi operano, vengono formati tanti giovani musicisti.
Roberto Giordano, anche se ormai destinato a stare a lungo all’apice del successo, rimane, comunque, il bravo ragazzo che è sempre stato. Gentile, disponibile, cordiale, pronto al dialogo. Pronto, in particolare, a tornare sulla meravigliosa serata vissuta nel teatro “Claudio Abbado” di Ferrara e sulle pagine belle della sua splendida carriera.

Chopin e Brahms

“Un bel concerto – ci racconta al telefono da Anversa dove insegna al Conservatorio reale e dove l’eco del successo ottenuto nella città estense fatica a scemare – con tanti spettatori molto attenti e che, mi dicono, anche molto competenti in campo musicale. Hanno seguito tutto con la massima attenzione, anche se i brani eseguiti non erano semplici perché semplici non sono né Chopin né Brahms. Il concerto, tra l’altro, “è stato registrato per Rai5 – aggiunge – con la regìa di Pietro Tagliaferri e sarà trasmesso nel 2025”.

Il Cantiere musicale

Il suo pensiero corre anche al “Cantiere musicale internazionale”, da lui fondato nel 2009 e oggi già attestato su livelli alti. “L’intento – dice – era quello di creare una scuola per i giovani calabresi e per quelli che venivano dall’estero per studiare in Calabria dove non c’era assolutamente niente. Io, a 14 anni, sono stato costretto ad andare a Parigi dove ho studiato e a 18 anni mi sono diplomato all’“Ecole Normale de Musique”, poi mi sono specializzato a Imola e ho vinto il concorso a Bruxelles. E, allora, mi son detto, perché non provare a fare qualcosa di importante anche da noi, un piccolo seme per la mia terra? Tutto è andato bene – prosegue – tanto che si è creata una sorta di emigrazione al contrario con i giovani del Settentrione e dell’estero che vengono a studiare a Mileto”.

Appuntamento al 2025

Il concerto di martedì sera (15 ottobre) a Ferrara è stato l’ultimo dell’anno “anche perché – rimarca Roberto Giordano – questi ultimi mesi li voglio dedicare tutti all’insegnamento qui ad Anversa e alla registrazione di un cd. Poi, penserò al programma del 2025”. Ci sarà un prossimo concerto in Calabria? “Nella mia terra – sottolinea – ho suonato tante volte. A Natale 2023 c’è stata una serata molto bella e molto partecipata nella Cattedrale di Mileto assieme al Cilea di Reggio Calabria. Sabato scorso ho suonato per “Gli Amici della Musica” a Catanzaro. Anche per l’anno prossimo gli impegni saranno tanti; il programma è in via di definizione”. Per certo, con Roberto Giordano al pianoforte, gli amanti della buona musica potranno sognare ancora.

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