Una grande manifestazione pubblica, un presidio che faccia sentire la voce dei cittadini che a Vibo, come in altre realtà della Calabria, ormai sono esasperati, dinanzi alla sede dell’Azienda sanitaria provinciale. E’ l’extrema ratio alla quale pensa il consigliere regionale del Partito democratico Raffaele Mammoliti, nell’eventualità in cui i suoi appelli e quelli della gente sul territorio, cadano ancora una volta nel vuoto “e non vengano ascoltati dal presidente della Regione”.
Nel presentare il consuntivo dei suoi due anni di attività in seno al Consiglio regionale, da eletto del Pd, l’ex segretario della Cgil non esita, dinanzi ai dirigenti e ai cronisti, dentro la sede del suo partito a puntare il dito contro la gestione di un’Asp che passa “da un commissario all’altro senza che si possa intravedere nemmeno un timido segnale di cambiamento”. Intanto, “i ritardi si accumulano –tuona Mammoliti –e quello che emerge ai miei occhi è la discrasia significativa tra le risposte rassicuranti ricevute da Occhiute alle mie interrogazioni e gli effettivi passaggi sul territorio che continuano a non essere registrati”.
Nel presentare il consuntivo dei suoi due anni di attività in seno al Consiglio regionale, da eletto del Pd, l’ex segretario della Cgil non esita, dinanzi ai dirigenti e ai cronisti, dentro la sede del suo partito a puntare il dito contro la gestione di un’Asp che passa “da un commissario all’altro senza che si possa intravedere nemmeno un timido segnale di cambiamento”. Intanto, “i ritardi si accumulano –tuona Mammoliti –e quello che emerge ai miei occhi è la discrasia significativa tra le risposte rassicuranti ricevute da Occhiute alle mie interrogazioni e gli effettivi passaggi sul territorio che continuano a non essere registrati”.
Dardi infuocati contro l’inquilino della Cittadella <perché non è possibile – sostiene l’esponente dem – che in cinque anni si cambino cinque commissari e addirittura, per due volte, a Vibo ne viene nominato uno part-time. Se non è possibile assegnarsi un direttore generale – chiede il consigliere regionale dem –quantomeno ci venga dato un commissario a tempo pieno>. Peraltro, <l’ospedale è ormai senza un direttore del presidio, dopo che Michelangelo Miceli è andato in pensione>. Ed i ritardi si riflettono sul territorio, <dove non sono state realizzate le case e gli ospedali di comunità e le reti di prossimità>. Interventi urgenti sono necessari, secondo Mammoliti, anche sul fronte del <fabbisogno del personale. Manca, infatti, un piano triennale che dovrebbe essere autorizzato dalla Regione. Altrimenti non si può passare ai concorsi ed alle relative assunzioni>. Preoccupazioni condivise da tutti i dirigenti dem intervenuti: dal capogruppo in Consiglio comunale Stefano Soriano al segretario provinciale Giovanni Di Bartolo, passando per il sindaco di Arena Antonino Schinella, per vari rappresentanti dem, Giuseppe Conocchiella, Antonio Iannello e Rosalba Sesto. Insieme a loro, anche la dottoressa del Pronto soccorso Marianna Rodolico a rappresentare le esigenze dei medici aggrediti e sempre più sulla graticola.