Sanità calabrese in crisi, politica sorda e immobile. Comunità Competente: basta chiacchiere

Dalla salute mentale ai consultori, fino alla carenza di personale: 12 richieste ai candidati alla presidenza della Regione. Curia: niente alibi, bisogna agire ora

La sanità calabrese non può aspettare l’esito delle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre. I bisogni dei cittadini, specie quelli più fragili, esigono risposte immediate e atti concreti. È questo il messaggio al centro dell’appello lanciato da Comunità Competente, il movimento civico attivo nel campo della salute pubblica, che chiede l’attuazione immediata dei piani approvati e impegni precisi ai candidati alla guida della Regione.

“Le malattie non ammettono tempi morti – sottolinea Rubens Curia, portavoce regionale del movimento – e i calabresi devono essere curati nel miglior modo possibile, a partire da ciò che già esiste ma non viene applicato”. Nel mirino c’è il rischio che, in attesa delle elezioni, i subcommissari al Piano di rientro e i dirigenti delle aziende sanitarie rallentino la loro azione, offrendo “comodi alibi” e lasciando incompiuti gli impegni già assunti. Ma c’è anche la richiesta, rivolta ai partiti, di programmi chiari e vincolanti, non “fumosi” o generici.

“Le malattie non ammettono tempi morti – sottolinea Rubens Curia, portavoce regionale del movimento – e i calabresi devono essere curati nel miglior modo possibile, a partire da ciò che già esiste ma non viene applicato”. Nel mirino c’è il rischio che, in attesa delle elezioni, i subcommissari al Piano di rientro e i dirigenti delle aziende sanitarie rallentino la loro azione, offrendo “comodi alibi” e lasciando incompiuti gli impegni già assunti. Ma c’è anche la richiesta, rivolta ai partiti, di programmi chiari e vincolanti, non “fumosi” o generici.

I punti da attuare

Curia ricorda che oltre 90 associazioni e più di 2.300 cittadini hanno sottoscritto il Manifesto per una democrazia delle cure, presentato lo scorso marzo. Alcune richieste contenute nel documento possono e devono essere attuate subito: attivare spazi reali di partecipazione per cittadini e associazioni di volontariato; assumere giovani professionisti sanitari (psicologi, ostetriche, assistenti sociali), già ampiamente disponibili in Calabria; riattivare i consultori familiari (ne sono previsti 95 dalla normativa vigente); avviare le Unità ospedaliere di Neuropsichiatria infantile, seguendo l’esempio dell’Ao Annunziata; costruire le Case della comunità e gli ospedali di comunità; completare l’attivazione delle AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali) gestite dai medici di medicina generale; sbloccare il Piano per le elisuperfici, incluse quelle per il volo notturno.

Le richieste ai subcommissari

Il movimento chiede ai subcommissari di dare piena attuazione ai decreti commissariali già approvati dai Ministeri, tra cui: il Piano regionale per la salute mentale; l’applicazione del budget di salute; il potenziamento dei consultori e della medicina di genere; il rafforzamento del ruolo degli specialisti ambulatoriali interni; la piena operatività delle Commissioni Consultive Miste e delle Consulte dei Dipartimenti di Salute Mentale; l’assunzione degli infermieri di comunità.

Le 12 proposte ai candidati

Ai candidati alla presidenza della Regione Calabria, Comunità Competente rivolge 12 richieste specifiche: impegno in Conferenza Stato-Regioni per una nuova ripartizione del Fondo sanitario nazionale, che tenga conto della deprivazione sociale; abolizione del tetto alle assunzioni imposto dalla legge finanziaria del 2004; istituzione degli ambulatori infermieristici; valorizzazione dei presidi ospedalieri delle aree interne; attivazione di équipe mediche mobili interaziendali per le branche carenti; riforma sanitaria che distingua tra aziende ospedaliere e aziende sanitarie territoriali; istituzione dell’Osservatorio epidemiologico regionale; promozione delle fattorie sociali, realtà attive nella riabilitazione dei soggetti fragili; attivazione delle unità di emodinamica negli ospedali di Lamezia, Locri e Polistena; riorganizzazione della formazione e aggiornamento del personale, in base ai bisogni della popolazione; utilizzo trasparente dei fondi annuali per gli Obiettivi di Piano; valorizzazione del personale sanitario pubblico attraverso criteri meritocratici e pubblicazione dei curricula.

“Attendiamo un confronto sereno ma serrato, basato sui contenuti – conclude Curia – e non dichiarazioni ad effetto o promesse elettorali. Il tempo delle attese è finito”.

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