Sanità del Vibonese, l’allarme dei comitati: ospedali svuotati e fondi insufficienti

Nel mirino le carenze strutturali negli ospedali della provincia e l’inefficacia dei fondi Covid assegnati. Sabato 27 dicembre è previsto un sit-in con denunce per interruzione di pubblico servizio e violazioni del diritto alla salute
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La sanità della provincia di Vibo Valentia continua a essere sotto la lente dei comitati locali. I rappresentanti del Comitato “Costa degli Dei”, del Comitato “San Bruno” e dell’“Osservatorio Civico Città Attiva” denunciano una situazione “ormai insostenibile”, tra ospedali “depauperati”, “presidi chiusi” e “fondi insufficienti”.

La sanità della provincia di Vibo Valentia continua a essere sotto la lente dei comitati locali. I rappresentanti del Comitato “Costa degli Dei”, del Comitato “San Bruno” e dell’“Osservatorio Civico Città Attiva” denunciano una situazione “ormai insostenibile”, tra ospedali “depauperati”, “presidi chiusi” e “fondi insufficienti”.

“Fin da quando abbiamo cominciato, quasi tre anni fa, i nostri sit-in mensili davanti all’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia – scrivono in una nota -, abbiamo avanzato delle rivendicazioni precise”. Tra le richieste principali, lo stop ai tagli ed il reintegro delle risorse necessarie al Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per garantire in ogni regione i Livelli Essenziali di Assistenza e la fine dei conflitti di interesse tra medicina privata ed amministrazioni delle Asp. “Reclamiamo con forza anche lo stop al piano di rientro illegittimo della sanità calabrese, alla luce delle forti disuguaglianze in termini di spesa pro capite, di dotazione di personale e di posti letto rispetto alle altre Regioni, che rendono più difficoltoso in Calabria il raggiungimento dei Lea”, aggiungono.

La situazione in provincia

Secondo i comitati, le rivendicazioni più immediate riguardano il sistema sanitario della provincia: “Pretendiamo uno stanziamento pro-capite del fondo sanitario regionale in linea con la media regionale, e misure di riequilibrio tali da garantire equità nell’accesso alle cure, il che fa il paio con le nostre lotte contro il depauperamento dell’ospedale Jazzolino e la chiusura del presidio di Tropea e di Serra San Bruno. Tutto ciò è stato da noi ribadito nell’assemblea provinciale con i sindacati del settore sanitario e durante la recente manifestazione che abbiamo organizzato davanti alla Prefettura”, sottolineano.

Fondi Covid e criticità persistenti

Il nuovo decreto del commissario ad acta Roberto Occhiuto n. 350 del 18 dicembre 2025, che ripartisce i fondi Covid residui, assegna a Vibo Valentia 7,6 milioni di euro, una somma proporzionalmente maggiore di quella assegnata ad altre province.

Ma i comitati non sono soddisfatti: “Da un lato, perché è solo grazie alle mobilitazioni dei Sindaci, alle sollecitazioni della Prefettura ed alle denunce che noi Associazioni abbiamo fatto nelle ultime settimane che la nostra provincia ha ‘meritato’, finalmente, un’attenzione particolare in questo ultimo DCA. Dall’altro lato, perché tali risorse sono finalizzate principalmente all’abbattimento delle liste d’attesa ed alla copertura di non meglio specificati progetti in corso, e pertanto non potranno essere destinate a potenziare l’offerta sanitaria ospedaliera e territoriale fortemente deficitaria nella nostra provincia”, spiegano. Inequità di postazioni di prossimità lasciano completamente scoperte alcune Comunità (Vibo Marina, Mesima, Poro, Serre) e non soddisfano la necessità di valorizzare AFT e nuove Case di Comunità”, aggiungono.

Migrazione interna e mancanza di risorse

I comitati evidenziano anche la questione della migrazione interna dei pazienti: “L’Asp di Vibo è interessata da un rilevante fenomeno di mobilità infraregionale e deve pagare 40 milioni all’anno alle altre ASP; pertanto, l’assegnazione di questi 7,5 milioni non ci soddisfa in alcun modo perché continuano a mancare all’appello oltre 30 milioni per garantire in tutta la Provincia di Vibo Valentia assistenza e cure di base”.

Nuove denunce

“Sabato 27 dicembre, coerentemente con il nostro percorso e le nostre rivendicazioni, a seguito del nostro sit-in mensile allo Jazzolino, ci sposteremo al Comando provinciale dei carabinieri per depositare delle denunce per interruzione di pubblico servizio”, annunciano i comitati. Le denunce riguarderanno in particolare “l’attività operatoria di urologia e proctologia dell’ospedale di Tropea, causata dalla grave carenza di anestesisti che potrebbe essere ricollegata a condotte omissive e/o inadempienti che hanno portato a queste conseguenze drammatiche”.

“La denuncia sarà indirizzata anche alla Corte dei Conti, al fine di evidenziare che tale situazione sta provocando ingenti esborsi per l’Asp di Vibo costretta a stipulare accordi e/o convenzioni con professionisti per corrispettivi pari a 100 euro all’ora. Non è la prima né sarà l’ultima denuncia che presenteremo, per individuare eventuali responsabilità per la mancata erogazione dei Lea e la violazione del diritto alla salute”, precisano.

Partecipazione di associazioni e sindacati

Al sit-in parteciperanno i delegati delle associazioni che si impegnano concretamente per il diritto ad una sanità pubblica degna di un Paese civile. “Ci sarà anche la presenza della rappresentante provinciale del Sindacato Medici Italiani, che ha indirizzato di recente delle diffide alle Istituzioni per gravi disfunzioni nel nosocomio di Tropea”, concludono i comitati.

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