Ancora una volta, il sistema sanitario reggino mostra le sue profonde criticità, in particolare al Pronto soccorso del Gom di Reggio Calabria. Un reparto fondamentale per la salute dei cittadini, ma che da anni soffre di una cronica carenza di personale e di una gestione inadeguata delle emergenze.
Un’attesa estenuante
Un’attesa estenuante
L’arrivo in ospedale, attorno all’una di notte, sembrava promettente: in sala d’attesa solo tre o quattro persone. L’elettrocardiogramma e gli esami del sangue sono stati eseguiti in tempi ragionevoli. Tuttavia, dalle cinque del mattino, l’arrivo di casi urgenti in ambulanza ha mandato in crisi l’intero reparto. La situazione è degenerata: per circa un’ora nessuno era presente al triage perché tutto il personale era impegnato nelle terapie e nell’assistenza ai pazienti gravi.
Le condizioni di sovraffollamento e la mancanza cronica di personale hanno mostrato tutta la loro gravità: pazienti di ogni età, alcuni con dolori forti e prolungati, erano costretti ad attendere senza alcun tipo di assistenza. La stessa persona ha dovuto trasportare il proprio padre con una sedia a rotelle, introvabile fino a quel momento, al piano superiore per una lastra, poiché gli operatori sanitari erano impegnati a trasportare un’altra paziente con il femore rotto.
Ambulanze bloccate e attese infinite
La carenza di barelle e sedie a rotelle, elemento essenziale per il soccorso, si ripercuote anche sull’efficienza del sistema di emergenza territoriale. Le ambulanze, impossibilitate a ripartire senza attrezzature, restano bloccate per ore in attesa della disponibilità delle barelle, compromettendo la tempestività degli interventi successivi.
Il peso della rassegnazione
Questa esperienza mette in luce un sentimento di rassegnazione diffuso tra i pazienti e i loro familiari. Non si tratta di fare polemica, ma di denunciare una situazione ormai insostenibile, che da anni non trova soluzione. Anche le numerose segnalazioni e comunicati stampa pubblicati nel tempo sembrano essere caduti nel vuoto.
Molti cittadini, sfiduciati dal sistema sanitario pubblico, scelgono la sanità privata, anche a costo di sacrifici economici, mentre chi non può permetterselo si trova costretto a ricorrere al Pronto Soccorso solo in situazioni di reale emergenza.
Una soluzione a portata di mano
Basterebbe l’assunzione di due o tre infermieri in più per turno per colmare molte delle attuali lacune e restituire dignità e qualità all’assistenza. È una constatazione che non richiede grandi analisi: il problema della carenza di personale è sotto gli occhi di tutti e non può più essere ignorato.
Un sistema che urge interventi decisi
Le ore passano e la stanchezza si fa sentire. Aspettare per tutta la notte su una sedia, con dolori fisici e preoccupazione, è un’esperienza che nessuno dovrebbe vivere. È chiaro che la situazione del Pronto Soccorso del GOM di Reggio Calabria richiede interventi urgenti e decisi per garantire un servizio sanitario efficiente e rispettoso della dignità delle persone.
La speranza è che le istituzioni comprendano finalmente la gravità della situazione e si attivino per una soluzione concreta e definitiva. (foto web)