Sanità, lo stop alle nomine dei nuovi dg suscita polemiche. Alecci (Pd) punta l’indice contro la struttura commissariale

Tutto da rifare per quanto concerne le nomine dei direttori generali all'Asp di Vibo e alle aziende ospedaliere di Cosenza e Reggio Calabria. L'esponente dem: Occhiuto dimostra di non avere un piano programmatico

L’annullamento delle procedure per l’individuazione dei direttori generali dell’Asp di Vibo e delle Aziende ospedaliere di Cosenza e del Gom di Reggio Calabria ad opera della struttura commissariale regionale comincia a suscitare polemiche. Ad avanzare i primi dubbi è stato il consigliere regionale Alecci, il quale senza mezzi termini boccia lo stop imposto alle selezioni. <La sensazione – ha sottolineato l’esponente del Pd – è che non ci sia un vero piano programmatico alla base delle azioni della struttura commissariale e al netto dei tanti proclami non si registra nessun cambio di marcia per la sanità calabrese>.

Osservazioni che di fatto non fanno altro che scontrarsi con i buoni propositi del presidente Occhiuto, alla guida della struttura commissariale della sanità. <Più volte – ha evidenziato lo stesso Alecci – il presidente, da quando è alla guida della Sanità calabrese ha sottolineato la necessità di non perdere tempo e di dare stabilità ad un comparto “in coma”, attraverso il reclutamento delle migliori risorse umane, capaci di spendere sui territori in maniera efficiente ed efficace le grandi risorse economiche attualmente disponibili. Ebbene, il procedimento in questione, dopo mesi di attesa (era stato avviato l’estate scorsa) doveva portare finalmente alla nomina di nuovi direttori, per dare stabilità a quel percorso di rinnovamento e ristrutturazione di cui la Sanità ha fortemente bisogno, e, invece, ci troviamo al punto di partenza, avendo atteso mesi per un altro nulla di fatto>.  

Osservazioni che di fatto non fanno altro che scontrarsi con i buoni propositi del presidente Occhiuto, alla guida della struttura commissariale della sanità. <Più volte – ha evidenziato lo stesso Alecci – il presidente, da quando è alla guida della Sanità calabrese ha sottolineato la necessità di non perdere tempo e di dare stabilità ad un comparto “in coma”, attraverso il reclutamento delle migliori risorse umane, capaci di spendere sui territori in maniera efficiente ed efficace le grandi risorse economiche attualmente disponibili. Ebbene, il procedimento in questione, dopo mesi di attesa (era stato avviato l’estate scorsa) doveva portare finalmente alla nomina di nuovi direttori, per dare stabilità a quel percorso di rinnovamento e ristrutturazione di cui la Sanità ha fortemente bisogno, e, invece, ci troviamo al punto di partenza, avendo atteso mesi per un altro nulla di fatto>.  

Francesco Alecci

Secondo quanto ribadisce il consigliere regionale del Pd <la sensazione è che non ci sia un vero piano programmatico alla base delle azioni della struttura commissariale, che si “navighi a vista”. Anche la grande protagonista di questo nuovo corso, la famigerata “Azienda Zero”, dopo la sua istituzione (ricordiamo che esiste almeno sulla carta da dicembre 2021) è stata già più volte riorganizzata e non ha ancora avviato nessuna azione di rilievo. Così, a più di due anni dal commissariamento Occhiuto, si registrano ancora gravi carenze sia per quanto riguarda le strutture ospedaliere che la medicina territoriale. Come abbiamo più volte evidenziato, i nostri ospedali, nonostante i grandi sacrifici del personale, continuano ad utilizzare macchinari obsoleti, a non garantire i livelli essenziali di assistenza, le liste d’attesa aumentano, la migrazione sanitaria è sempre più preoccupante. Ci troviamo quasi alla soglia di metà mandato – concloude Alecci – per questa legislatura ed al netto dei tanti proclami non si registra nessun cambio di marcia per la sanità calabrese>.

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