Sanità nel Vibonese, un anno di Commissione straordinaria senza risultati. Città Attiva: reparti e servizi a rischio

Secondo l’Osservatorio Civico, a Tropea si continuano a registrare gravi carenze: urologia, proctologia e oncologia in affanno, ortopedia e psichiatria bloccate, personale ridotto e posti letto non attivati

“È passato ormai un anno dall’insediamento della Commissione straordinaria che gestisce l’Asp di Vibo Valentia, ma i problemi della sanità locale restano irrisolti”. Ad affermarlo sono Daniela Primerano, Francesca Guzzo e Ornella Grillo dell’Osservatorio Civico “Città Attiva”, secondo le quali “la situazione dei reparti ospedalieri continua a essere critica e non si registrano miglioramenti significativi”.

Le problematiche

Le problematiche

“Tra i servizi più a rischio – precisano le tre attiviste – ci sono l’urologia e la proctologia di Tropea, oltre all’oncologia, che non dispone attualmente di posti letto e si prepara a perdere personale a seguito di prossimi pensionamenti. Inoltre, nei mesi scorsi non è stata effettuata alcuna programmazione per prevenire la riduzione dei servizi, né è stato elaborato un piano straordinario di assunzioni per colmare le gravi carenze di organico. In particolare, non sono stati attivati gli 80 posti letto già autorizzati, nonostante le sollecitazioni di uno dei membri della Commissione, successivamente rimosso dall’incarico”. Dopo questa rimozione, segnalano Primerano, Guzzo e Grillo, “è calato il silenzio anche sull’approvazione del Piano di fabbisogno del personale”, strumento necessario per procedere alle assunzioni indispensabili.

Per quanto riguarda, invece, il reparto di ortopedia, pur “promesso al piano terra con sei posti letto aggiuntivi agli otto attuali, non è stato trasferito, mentre psichiatria resta limitata a un ambulatorio senza alcuna prospettiva concreta di riapertura del reparto o di attivazione di posti letto nel breve periodo. Anche la proroga dei contratti per infermieri e operatori socio-sanitari che hanno fornito un contributo essenziale nei reparti non è stata prevista”.

Piano territoriale

Le tre attiviste denunciano inoltre il “rischio di restare senza un Piano territoriale, indispensabile per ottenere maggiori risorse per l’Asp di Vibo, già penalizzata negli anni da una programmazione insufficiente. Senza un adeguato piano, avvertono, la provincia potrebbe essere nuovamente discriminata nella ripartizione delle risorse per il triennio futuro”.

L’Osservatorio Civico invita dunque la Commissione straordinaria a “intervenire subito”, evitando “ritardi che possano compromettere i diritti dei cittadini vibonesi e aggravare ulteriormente una sanità già in difficoltà”.

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