Conferenza dei sindaci e Asp, dopo un serrato confronto, decidono di operare in sinergia e, forse per la prima volta nella loro storia, uniscono le forze per chiedere al commissario delegato per l’emergenza sanitaria, Roberto Occhiuto, l’integrazione dei fondi destinati all’Azienda sanitaria vibonese. Il documento inviato alla Regione – otto pagine corredate di grafici, formule e dati – è il frutto del lavoro del Comitato ristretto della Conferenza e della terna commissariale che gestisce l’Asp. Porta, infatti la firma dei sindaci Sergio Pititto, Enzo Romeo ed Enzo Massa, nonché del presidente della commissione straordinaria Vittorio Piscitelli.
Dettagliato documento
Nell’elaborato viene ricostruita la storia delle ultime assemblee e viene sottolineato lo stato della sanità vibonese a seguito di un’attenta analisi della situazione territoriale alla quale hanno dato il proprio contributo tutti i cinquanta sindaci. Dal confronto è venuto fuori il dettagliato documento deliberato all’unanimità dalla Conferenza e già trasmesso al commissario Occhiuto. Una serie di proposte per la cui attuazione, sostengono i sottoscrittori della richiesta di integrazione fondi, appare indispensabile procedere a: implementazione di servizi carenti, convergenza con le politiche sanitarie del piano di rientro, contenibilità della massa passiva, miglioramento della qualità percepita, miglioramento del clima aziendale per attrarre professionalità e sostenibilità economica. Proprio a sostegno di quest’ultimo aspetto, vengono accesi i riflettori su alcuni Dca relativi al riparto del Fondo sanitario regionale.
Perequazione, calcoli errati
Operazione questa che tra il 2022 e il 2023 ha ‘scippato’ al Vibonese la bella somma di 31.948.003 euro. “L’Asp – si legge nel documento – è stata fortemente penalizzata con una minore offerta di servizi, nonostante siano presenti sul territorio 63 pl socio-sanitari da privato accreditato che non sono stati ancora contrattualizzati per Lea carenti e concorrenti nella griglia per il superamento del piano di rientro”. Ci sarebbe stata anche un’erronea applicazione dei meccanismi perequativi effettuati sulla scorta di due meccanismi: il tasso di mortalità e la deprivazione sociale. Stando ai calcoli di comitato ristretto e Asp, l’attribuzione al territorio di Vibo relativa all’indice di mortalità sarebbe stata sottostimata per un importo complessivo pari a 9.173.370 euro, mentre quella relativa alla deprivazione sociale sarebbe stata addirittura sottodimensionata per un importo di 22.359.460 euro.
Trentuno milioni per decollare
Il Dca n.181/2025 ha parzialmente corretto il gap delle risorse relative alla deprivazione sociale riducendolo a -7.585.331. Tutto ciò, ha, consentito alla commissione straordinaria di arginare il deficit di bilancio dell’Asp portandolo a -11.451.683 euro, ma, nello stesso tempo, non ha permesso alcuna politica sanitaria mirata al miglioramento dei servizi. Rimarcati tutti questi aspetti, sindaci e commissione straordinaria chiedono al governatore Occhiuto che il fondo sanitario dell’Asp venga portato dai 296.407.007 euro del 2024 a 320.555.085 per il 2025. Un provvedimento di tal fatta consentirebbe alla sanità vibonese di proiettarsi su livelli di piena accettabilità garantendo il diritto alla salute all’intera popolazione.