Questa mattina, nel salone di Palazzo Chimirri a Serra San Bruno, è stata presentata l’Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT), un progetto pensato per rafforzare la medicina di prossimità e ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il neo commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, Gianfranco Tomao, il direttore sanitario aziendale Ilario Lazzaro, la dirigente medico Maria Dolores Passante e Francesco Arena, medico e segretario dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Vibo. Erano presenti anche il sindaco di Serra Alfredo Barillari, altri primi cittadini del territorio, rappresentanti del Comitato “San Bruno” e medici della zona.
Questa mattina, nel salone di Palazzo Chimirri a Serra San Bruno, è stata presentata l’Aggregazione Funzionale Territoriale (AFT), un progetto pensato per rafforzare la medicina di prossimità e ridurre gli accessi impropri al pronto soccorso. All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, il neo commissario dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, Gianfranco Tomao, il direttore sanitario aziendale Ilario Lazzaro, la dirigente medico Maria Dolores Passante e Francesco Arena, medico e segretario dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Vibo. Erano presenti anche il sindaco di Serra Alfredo Barillari, altri primi cittadini del territorio, rappresentanti del Comitato “San Bruno” e medici della zona.
I locali
L’AFT sarà per il momento ubicata al distretto sanitario, in attesa della conclusione dei lavori per la sede definitiva. A tal proposito, Rocco La Rizza, componente del Comitato “San Bruno”, ha espresso dubbi sulla scelta di allocare l’AFT al secondo piano dell’ospedale ‘San Bruno’, evidenziando come le persone tendano a fermarsi direttamente al pronto soccorso. “La nostra speranza – ha spiegato La Rizza – è che l’ospedale non venga intaccato e che i servizi ospedalieri non vengano ridotti”.
“Siamo finalmente riusciti a far partire l’AFT — è stato detto nel corso della conferenza — ma siamo sotto organico: non riusciamo a trovare medici. Siamo in sette-otto, diciamo, e con fatica siamo riusciti a trovare la quadra e a organizzare i turni. Per i prossimi due mesi, ottobre e novembre, dovremo adeguarci; poi speriamo che altri colleghi aderiscano e ci consentano di stabilizzare i turni”.
Orari e attività
Il servizio, è stato precisato, sarà attivo 12 ore al giorno, dal lunedì al venerdì; in futuro si prevede un potenziamento anche della continuità assistenziale. “È una situazione transitoria — è stato spiegato — perché sono in fase di ultimazione i locali appositamente creati in ospedale: a dicembre o gennaio la struttura dovrebbe essere adeguata per trasferire attività amministrative, assistenza sanitaria e anche prestazioni specialistiche”. Tra le attività che si intende erogare, oltre alle prescrizioni e alla presa in carico dei codici minori, è stato citato il possibile avvio di interventi di base, per evitare il sovraccarico del pronto soccorso. Gli intervenuti hanno comunque ammesso che, al momento, “mancano attrezzature e personale infermieristico”, pur sottolineando l’”impegno a implementare strutture, strumentazione e organico”.
Nel corso dell’appuntamento, sono state citate anche normative e riferimenti storici: si è richiamato il decreto 189/2012 (legge Balduzzi) e il decreto 77/2022 come cornici normative che hanno rilanciato la riforma delle cure primarie e l’importanza della medicina di prossimità. “Quando si fa squadra si arriva all’obiettivo”, è stato ripetuto più volte, esortando sindaci, amministratori locali e professionisti a collaborare per promuovere l’iniziativa sul territorio.
Importanza della prevenzione
Non sono mancati appelli alla prevenzione e alla pratica vaccinale: “Parlate con i vostri pazienti — è stato l’invito — spiegate l’importanza della vaccinazione antinfluenzale soprattutto per anziani, trapiantati, persone con diabete e categorie fragili: in altri contesti, dove la vaccinazione è stata sottovalutata, le ospedalizzazioni sono aumentate in modo significativo”.
Numeri allarmanti
Sul tema dell’uso inappropriato dei pronto soccorsi, durante la conferenza si è fatto riferimento ad alcuni numeri che fanno riflettere: le statistiche calabresi, infatti, indicano che l’85–90% degli accessi può essere gestito sul territorio. Da qui la speranza che l’AFT “contribuisca a ridurre code e spostamenti — in un territorio dove i tempi e i percorsi sono spesso lunghi — offrendo invece un punto di riferimento dove la cartella del paziente è già presente e accessibile durante il turno”.
Il neo commissario provinciale Gianfranco Tomao si è rivolto ai presenti spiegando di non avere una specifica esperienza tecnica in campo sanitario — “se non quella del cittadino”, ha detto — ma di mettere a disposizione la propria esperienza amministrativa e di prefetto per coordinare le attività. Tomao ha ricordato i mesi di lavoro “insieme agli altri commissari”, ha ringraziato il personale e ha chiesto il sostegno dei sindaci e della comunità: “Dobbiamo lavorare tutti per i cittadini, perché ogni passo avanti è una soddisfazione; in 18 mesi di commissariamento ci auguriamo di poter risolvere molte delle criticità sedimentate”. I presenti hanno più volte ribadito la necessità di monitorare gli effetti dell’AFT e di tornare sul territorio per verificarne i risultati: “Vorremmo tornare qui dopo tre-quattro mesi per vedere come funziona”, hanno concluso i vertici dell’Asp.