Il concorso per la nomina del nuovo direttore del distretto sanitario dell’Asp di Vibo Valentia, previsto per il 2 ottobre 2025, è stato rinviato a data da destinarsi. L’annuncio è arrivato dalla responsabile del personale, Alessandra Manasia, senza indicazioni su una nuova calendarizzazione. Una decisione che pesa, perché la data del 2 ottobre era stata fissata da tempo quando già erano note le elezioni regionali del 5 ottobre. Un rinvio che ora – a ridosso del voto – appare tutt’altro che neutrale.
Concorso rinviato
Concorso rinviato
La motivazione ufficiale non è stata resa pubblica, ma è evidente che la Commissione straordinaria alla guida dell’Asp ha ritenuto opportuno evitare possibili “strumentalizzazioni”. Se questo era l’obiettivo, il risultato rischia di essere l’opposto: confermare la percezione che la sanità vibonese non riesca a liberarsi dall’ombra della politica e delle clientele.
Il ruolo dei commissari
Eppure i commissari straordinari sono stati inviati a Vibo Valentia proprio per sanare un sistema condizionato da decenni di malagestione, infiltrazioni e pressioni esterne, per restituire trasparenza e autonomia. Se la prima reazione di fronte a una data “sensibile” è quella di rinviare, il messaggio che passa è di debolezza e timore.
Senza una guida
Nel frattempo, la medicina territoriale resta senza guida. Il posto di direttore del distretto è cruciale per coordinare servizi, risorse e assistenza di base. Rinviare significa lasciare senza una direzione strategica un settore già fragile, con effetti diretti sulla qualità dell’assistenza ai cittadini.
Commissione individuata
La commissione esaminatrice, già formalmente individuata, è composta da: Ilario Lazzaro, direttore sanitario aziendale (componente di diritto); Tiziana Parrello, direttore distretto Catanzaro dell’Asp di Catanzaro; Luciano Manfredi, direttore del Distretto di Lamezia Terme e Domenico Gullà, distretto Sanitario Unico in qualità di segretario verbalizzante.
A pochi giorni dal voto
La composizione stessa evidenzia come fossero stati predisposti tutti i passaggi formali per svolgere la selezione in maniera trasparente. Ma a pochi giorni dal voto tutto si ferma. La domanda è inevitabile: scegliere il vincitore prima del voto avrebbe potuto spostare consensi? Se così fosse, sarebbe la conferma che la sanità vibonese è ancora ostaggio di logiche estranee al merito e all’efficienza.
Sospetti da spazzare
Il principio dovrebbe essere uno solo: ogni sospetto va spazzato via. Se il concorso è regolare, trasparente e la commissione indipendente, non c’è ragione di rinviare. La sanità calabrese – e quella vibonese in particolare – non può più permettersi di rimanere sotto una cappa di condizionamenti e sospetti.