Sanità vibonese al collasso, l’accorato appello a Occhiuto: non ci abbandoni, presidente

Tra sit-in, appelli disperati e storie di sofferenza, Vibo Valentia continua a lottare per una sanità degna di un Paese civile

La sanità vibonese è allo stremo. Ogni ultimo sabato del mese, da due anni, cittadini e rappresentanti dell’Osservatorio Civico Città Attiva si riuniscono davanti all’ospedale Jazzolino per chiedere quello che dovrebbe essere un diritto inalienabile: una sanità degna di questo nome. Durante l’ultimo sit-in del 28 dicembre, è stato lanciato un appello accorato al presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, affinché non abbandoni Vibo Valentia in un momento così critico.

Le preoccupazioni non sono infondate. Lo scioglimento della sanità locale, avvenuto lo scorso anno, ha aggravato ulteriormente una situazione già drammatica. “Temevamo un altro scioglimento, ricordando quello del 2010 che non aveva portato alcun miglioramento, e oggi ci ritroviamo in una situazione persino peggiore – denunciano dall’Osservatorio. – Il lavoro avviato dal Commissario Battistini è stato interrotto e i primi effetti devastanti sono già sotto gli occhi di tutti”.

Le preoccupazioni non sono infondate. Lo scioglimento della sanità locale, avvenuto lo scorso anno, ha aggravato ulteriormente una situazione già drammatica. “Temevamo un altro scioglimento, ricordando quello del 2010 che non aveva portato alcun miglioramento, e oggi ci ritroviamo in una situazione persino peggiore – denunciano dall’Osservatorio. – Il lavoro avviato dal Commissario Battistini è stato interrotto e i primi effetti devastanti sono già sotto gli occhi di tutti”.

Reparti chiusi e cure negate

L’elenco delle criticità è lungo e angosciante. Prenotazioni per screening mammografici sospese, bandi per nuovi endoscopisti bloccati, reparto di psichiatria ridotto a un semplice ambulatorio senza posti letto, chiusura della medicina d’urgenza e dell’osservazione breve intensiva (Obi) per mancanza di personale. Come se non bastasse, non vengono rinnovati i contratti degli operatori sanitari assunti durante l’emergenza Covid, con la motivazione di un “esubero di personale” che, nella realtà dei fatti, non esiste.

Il risultato? Reparti sempre più in sofferenza, pronto soccorso al collasso e cittadini costretti ai cosiddetti “viaggi della speranza” per trovare altrove le cure di cui avrebbero diritto.

La storia di Katia

Tra le tante storie di disperazione, quella di Katia C. colpisce dritto al cuore. Malata di tumore da tre anni, Katia lotta ogni giorno contro il dolore fisico e psicologico, aggravato dai disagi di una sanità incapace di offrire risposte adeguate. Sul suo profilo Facebook, Katia ha scritto un messaggio diretto al presidente Occhiuto: “Per fare radioterapia devo affrontare due ore di viaggio all’andata e altrettante al ritorno. Ho dovuto rompere i salvadanai delle mie bambine per potermi permettere i viaggi. Ho sentito dolore, paura di morire, sapendo che avrei potuto lasciare la mia famiglia, le mie figlie. Chiedo aiuto non solo per me, ma per tutti i malati di Vibo Valentia. Presidente, intervenga!”.

Parole che riassumono la sofferenza di un’intera comunità, abbandonata a sé stessa in un territorio dove la vita delle persone sembra valere meno che altrove.

La richiesta di una task force

L’Osservatorio Civico Città Attiva chiede al presidente Occhiuto di intervenire con urgenza. “Abbiamo bisogno di una task force per supportare la Commissione Straordinaria, che includa figure come il commissario Battistini e la dottoressa Jennifer Chimenti Piscanec, affinché possa essere replicato il modello virtuoso di San Marco Argentano, dove è stato creato un percorso oncologico supportato da una nuova radiologia. Vibo Valentia ha bisogno di prevenzione, diagnosi, presa in carico, screening e follow-up. Ma soprattutto ha bisogno di speranza”.

L’appello è chiaro: non si può più aspettare. Ogni giorno di ritardo mette a rischio la vita di chi, come Katia, lotta contro il tempo per sopravvivere. “Questa è una battaglia per la Vita – concludono dall’Osservatorio. – presidente Occhiuto, ci aiuti a vincerla”.

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