Sanità vibonese, la Cgil chiede chiarezza sull’Asp: legalità e confronto non sono più rinviabili

Dopo la rimozione di Piscitelli e la nomina di Tomao come nuovo commissario, il sindacato lancia l’allarme: serve trasparenza sulle scelte e dialogo immediato

“La rimozione del prefetto Piscitelli dall’Asp di Vibo Valentia, avvenuta in un contesto già segnato da infiltrazioni mafiose, lascia più di una domanda aperta e accresce le preoccupazioni per il futuro della sanità vibonese”. È quanto affermano in una nota congiunta il segretario generale della Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo, Enzo Scalese, il segretario della Fp Cgil Area Vasta, Franco Grillo, e Michele Iannello, segretario dello Spi Cgil, che invitano le istituzioni a “fare chiarezza su decisioni che rischiano di compromettere ulteriormente la fiducia dei cittadini nelle istituzioni sanitarie”.

La solitudine

La solitudine

A rendere più gravi le ombre sul futuro dell’ente sono state anche le parole dello stesso Piscitelli, che ha denunciato la “solitudine” in cui si è trovato a operare, privo del sostegno necessario da parte della politica regionale. “Quelle dichiarazioni – sottolineano Scalese, e Iannello – rappresentano un campanello d’allarme che non può essere ignorato. Se chi era stato chiamato a garantire il rispetto delle regole e ad arginare l’influenza della criminalità organizzata dichiara di non aver avuto il supporto indispensabile, significa che i problemi dell’Asp non sono affatto superati, e che la penetrazione di interessi esterni e di pratiche illecite resta una minaccia concreta per il territorio e per il diritto alla salute dei cittadini vibonesi”.

Atto aziendale

I sindacalisti rilanciano anche le osservazioni già inviate ufficialmente all’amministrazione sull’atto aziendale, un documento che la Cgil giudica “inadeguato rispetto alle linee guida regionali (Dca 54/2023 e DCA 360/2024) e alle reali esigenze del territorio. In quelle osservazioni – ricordano – abbiamo chiesto di riorganizzare i distretti sanitari per potenziare i servizi di prossimità, di definire con chiarezza il fabbisogno di personale e programmare assunzioni mirate, di tutelare e rafforzare la rete dei consultori, di correggere storture che rischiano di depotenziare i presidi più strategici. Non si tratta di semplici richieste, ma di proposte concrete, elaborate sulla base dell’ascolto dei lavoratori e dei bisogni della popolazione, che meritano di essere discusse e accolte”.

L’appello a Tomao

In questo quadro di incertezza, la Cgil rivolge un messaggio al nuovo commissario straordinario, Gianfranco Tomao. “Gli auguriamo buon lavoro – dichiarano Scalese, Grillo e Iannello – ma nello stesso tempo chiediamo un incontro urgente. È indispensabile aprire subito un dialogo franco e trasparente, perché non c’è più tempo da perdere. Il sistema sanitario vibonese deve tornare a funzionare, deve tornare ad assicurare i livelli essenziali di assistenza, deve tornare ad essere presidio di legalità e di fiducia per i cittadini. Per farlo servono scelte coraggiose, supporto istituzionale e condivisione con le rappresentanze dei lavoratori”.

“La sanità vibonese non può più essere terreno di scontro politico né tantomeno campo di manovra per interessi criminali. È fondamentale che la nomina del nuovo commissario segni un reale cambio di passo operativo, rafforzando i presidi di legalità e aprendo una stagione di partecipazione e giustizia sociale. Solo così si può restituire credibilità alle istituzioni e speranza a una comunità che da troppo tempo paga il prezzo più alto in termini di inefficienza, disservizi e negazione di diritti fondamentali”, conclude la nota della Cgil Area Vasta.

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