Sanitari sempre più nel mirino: 32 aggressioni in Calabria nel 2023

In 20 casi si è trattato di una vera e propria aggressione fisica, verbale in altri 22 e in quattro episodi contro le cose

Nel 2023, in Calabria, si sono verificati 32 episodi di violenza contro operatori sanitari nel settore pubblico, che hanno coinvolto in totale 39 operatori. In 20 casi si è trattato di una vera e propria aggressione fisica, verbale in altri 22 e in quattro episodi contro le cose.

Gli aggressori sono stati prevalentemente pazienti od utenti (in 20 episodi) e parenti, caregiver o conoscenti del malato (10 casi). Le aggressioni sono state compiute in ambito ospedaliero – 4 nel Servizio psichiatrico diagnosi e cura, 9 in Pronto soccorso, e 5 in aree di degenza – ma non sono mancati anche episodi nei Servizi psichiatrici territoriali (6) e meno di 3 in altre strutture. I dati sono contenuti nel report sulle aggressioni al personale sanitario in Calabria presentato stamani da Uil Calabria e Uil Fpl Calabria che sono pronte a lanciare la campagna di sensibilizzazione “Proteggere chi ci Protegge”, volta a contrastare il crescente fenomeno delle aggressioni ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari nelle strutture ospedaliere.

Gli aggressori sono stati prevalentemente pazienti od utenti (in 20 episodi) e parenti, caregiver o conoscenti del malato (10 casi). Le aggressioni sono state compiute in ambito ospedaliero – 4 nel Servizio psichiatrico diagnosi e cura, 9 in Pronto soccorso, e 5 in aree di degenza – ma non sono mancati anche episodi nei Servizi psichiatrici territoriali (6) e meno di 3 in altre strutture. I dati sono contenuti nel report sulle aggressioni al personale sanitario in Calabria presentato stamani da Uil Calabria e Uil Fpl Calabria che sono pronte a lanciare la campagna di sensibilizzazione “Proteggere chi ci Protegge”, volta a contrastare il crescente fenomeno delle aggressioni ai danni di medici, infermieri e operatori sanitari nelle strutture ospedaliere.

Obiettivo della campagna

La campagna, che si articolerà attraverso una serie di iniziative pubbliche e media, è scritto in una nota, “mira a coinvolgere istituzioni, cittadini e operatori del settore per tutelare la sicurezza del personale sanitario, spesso esposto a episodi di violenza fisica e verbale”. 

Gli obiettivi della campagna sono tre: sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore del rispetto per chi cura e sull’urgenza di porre fine alle aggressioni nei confronti del personale sanitario; istituire e potenziare i posti fissi di polizia negli ospedali calabresi, estendendo i tempi operativi per garantire una presenza continua e protettiva e, infine, sollecitare nuove assunzioni nelle forze dell’ordine per evitare che le risorse destinate all a sicurezza ospedaliera vengano sottratte al controllo del territorio.

“Chi lavora per la nostra salute e sicurezza – affermano Mariaelena Senese e Walter Bloise, rispettivamente segretaria generale della Uil Calabria e segretario generale della Uil Fpl Calabria – non può rischiare di essere aggredito sul posto di lavoro. La presenza di posti fissi di polizia è un deterrente fondamentale e chiediamo al ministero dell’Interno di attuare nuove assunzioni nelle forze dell’ordine, per garantire che la sicurezza negli ospedali non avvenga a scapito del controllo del territorio”. La campagna “Proteggere chi ci Protegge” prevede una serie di eventi pubblici, tra cui una Giornata di sensibilizzazione nelle piazze principali della Calabria, con la partecipazione di medici, infermieri e rappresentanti delle forze dell’ordine.

Verrà inoltre organizzata una conferenza stampa per presentare i risultati delle indagini sulle aggressioni ospedaliere e discutere le soluzioni proposte dalla Uil. (Ansa)

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