Screening oncologici, Calabria ultima per adesioni nel 2023

I dati mostrano una partecipazione molto inferiore alla media nazionale, soprattutto per gli screening mammografico, cervicale e del colon-retto

La Calabria è “maglia nera” nella graduatoria di adesione – con dati relativi al 2023 – agli screening oncologici inclusi nei Livelli essenziali di assistenza (Lea), che tutte le Regioni sono tenute a offrire gratuitamente e che prevedono: la mammografia per le donne tra i 50 ed i 69 anni; lo screening del tumore della cervice uterina per le donne tra i 25 ed i 64 anni; e quello colon-rettale per donne e uomini tra i 50 ed i 69 anni.

La regione si pone infatti al 21mo posto e ultima in tutte e tre le classifiche redatte nel report della Fondazione Gimbe sui dati del 2023 dell’Osservatorio nazionale screening (Ons).

In Calabria, in particolare, i dati per il 2023 riguardanti l’estensione (percentuale della popolazione target che riceve un invito) e l’adesione (proporzione di invitati che eseguono il test rispetto alla popolazione target) relativi allo screening mammografico indicano che l’estensione è pari al 49,4% (media Italia 93,6%) della popolazione target e l’adesione è pari al 8,1% (media Italia 49,3%).

Questa percentuale, è scritto in una nota di Gimbe, “correlata all’estensione – di per sé già inferiore al 100% – documenta che in questa Regione come per le altre del Mezzogiorno (Molise escluso), la mancata adesione agli screening riconosce a monte responsabilità organizzative nella gestione degli inviti”.

Sul fronte screening cervicale (per il tumore del collo dell’utero), l’estensione è pari al 61,5% (media Italia 111%) della popolazione target; l’adesione è pari al 17% (media Italia 46,9%) della popolazione target. Per lo screening colon-rettale, infine, l’estensione è pari al 72,5% (media Italia 94,3%) della popolazione target e l’adesione è pari al 4,4% (media Italia 32,5%) della popolazione target. (ansa)

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