Serra, condannato per estorsione e rapina: 33enne lascia il carcere e ottiene l’affidamento in prova

Fondamentali il percorso intrapreso dal giovane, l’assenza di legami con la criminalità e la difesa tecnica dell’avvocato Raffaele Masciari

Una storia giudiziaria complessa, quella di un 33enne originario di Serra San Bruno, giunta a un punto di svolta con una recente ordinanza del Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro, depositata il 7 luglio scorso: il giovane, condannato in via definitiva per reati ostativi – estorsione, tentata estorsione e rapina aggravata – è stato ammesso alla misura alternativa dell’affidamento in prova al servizio sociale.

La condanna

La condanna

I fatti risalgono al 2018 e avevano portato nel 2021 alla condanna da parte del gup di Vibo Valentia, poi confermata dalla Corte d’Appello di Catanzaro nel 2024. Una pena pesante: 3 anni e 8 mesi di reclusione per reati che l’ordinamento italiano definisce ostativi, cioè talmente gravi da escludere in linea di principio l’accesso automatico a benefici penitenziari e misure alternative. Eppure, nel caso del 33enne, qualcosa ha fatto la differenza. A partire dal profilo personale e dal percorso compiuto durante la detenzione: incensurato, senza carichi pendenti, un passato da operaio in una ditta edile, nessun legame con ambienti criminali secondo la Questura, e soprattutto una condotta carceraria ineccepibile, riconosciuta anche dagli operatori del trattamento penitenziario. Il Tribunale ha evidenziato una “piena revisione critica” da parte dell’interessato, che ha dimostrato “consapevolezza dei propri agiti” e una “evoluzione positiva della personalità”.

Il lavoro del legale

Ma a orientare la decisione del Collegio è stato anche – e soprattutto – il lavoro svolto in sede di merito dal nuovo difensore, l’avvocato Raffaele Masciari, del Foro di Vibo Valentia, subentrato solo successivamente, a seguito della notifica dell’ordine di esecuzione della carcerazione. Un intervento tecnico-giuridico calibrato e incisivo, che ha saputo evidenziare non solo gli elementi favorevoli alla rieducazione del 33enne, ma anche la concreta possibilità di reinserimento sociale grazie a un’offerta lavorativa già disponibile.

Nonostante la gravità oggettiva dei reati e la rigidità della normativa in materia, il Tribunale ha ritenuto che, in questo caso, sussistano tutte le condizioni per una prognosi favorevole e per l’applicazione della misura alternativa. “Se pure certamente gravi sono gli illeciti in espiazione – si legge nell’ordinanza – tuttavia il lasso temporale trascorso dagli stessi, la mancata segnalazione di attuale pericolosità sociale e gli esiti positivi dell’osservazione scientifica inducono a ritenere idonea la misura dell’affidamento in prova al servizio sociale”.

Da qui la decisione di concedere la misura per tutta la durata residua della pena (fino al 16 aprile 2028), subordinandola a una serie di prescrizioni. Un risultato che segna una svolta nel percorso umano del 33enne, e che è stato possibile soprattutto grazie al lavoro meticoloso e capillare dell’avvocato Masciari.

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