Non si tratta di una semplice iniziativa locale, ma di parte di un movimento molto più ampio: sono trenta gli Slotmob previsti in tutta Italia a fine giugno, azioni pubbliche coordinate per riportare l’attenzione su un fenomeno che continua a colpire famiglie e comunità. In Calabria, l’appuntamento è a Serra San Bruno, allo Scrivo Lounge Bar, a partire dalle 10 del mattino di sabato 28 giugno.
Il nome “Slotmob” nasce dall’unione tra “slot machine” e “flash mob”, e incarna l’idea di una mobilitazione collettiva contro la normalizzazione dell’azzardo. Domenico Scrivo, titolare dello Scrivo Lounge Bar, ha compiuto una scelta controcorrente: ha rifiutato l’installazione delle slot nel suo locale e ha invece allestito una biblioteca di libero scambio, aperta a tutti. Una prova concreta che è possibile coniugare economia e socialità senza alimentare una dipendenza che spezza relazioni e porta povertà tra la gente.
L’iniziativa calabrese è sostenuta da numerose realtà del territorio, tra cui il Forum Regionale delle Famiglie Calabresi, la Campagna “Mettiamoci in Gioco”, il Movimento dei Focolari e Economia di Comunione. Organizzazioni che da anni denunciano i danni del gioco d’azzardo legale, troppo spesso incentivato da normative permissive.
Durante una recente conferenza stampa al Senato, Slotmob ha rilanciato la sua “sfida temeraria” al sistema dell’azzardo, come l’ha definita il sociologo Maurizio Fiasco, tra i volti più autorevoli della campagna. “Siamo di fronte a un paradosso – ha dichiarato –: lo Stato, che dovrebbe tutelare i cittadini, continua a promuovere un modello di intrattenimento che crea dipendenza e rovina intere famiglie. Ma c’è un’Italia che resiste, e che dice no”.
A Serra, sabato, questa resistenza prenderà il volto di chi sceglie di offrire cultura al posto dell’azzardo.