Tra le 33 provincie interessate dall’operazione della Polizia di Stato per accertare e sanzionare le molteplici forme di illiceità nel settore della tutela ambientale, c’è anche quella di Vibo Valentia. Qui i controlli sono stati effettuati dalla Squadra Mobile con il supporto di personale dipendente della Sezione Polizia Stradale di Vibo Valentia, unitamente a personale specializzato dei Vigili del Fuoco, di tecnici dell’A.S.P. di Vibo Valentia e dell’A.R.P.A.CAL., al fine di verificare l’eventuale presenza di rifiuti smaltiti illecitamente sia in aree rurali che urbanizzate.
I controlli hanno riguardato una buona parte del litorale vibonese dove una ditta, formalmente dedita ad una attività di commercio al dettaglio di parti ed accessori di autoveicoli e di soccorso stradale, si è rivelata una vera e propria attività di gestione non autorizzata di rifiuti. Sono stati, infatti, rinvenuti, al suo interno, riversati sul terreno, svariati rifiuti consistenti in rottami di veicoli non bonificati e parte di essi comprendenti plastiche e materiali ferrosi, pneumatici e lubrificanti vari, oli sversati direttamente nel suolo.
Il titolare della ditta, all’esito degli accertamenti, è stato deferito alla locale Procura della Repubblica di Vibo Valentia che ha coordinato le indagini per i reati, previsti dal Testo Unico Ambientale, di abbandono di rifiuti e attività di gestione di rifiuti non autorizzata, con il sequestro dell’intera area. Durante il controllo, inoltre, è stato identificato un lavoratore non regolarizzato, poi identificato in un cittadino extracomunitario privo di permesso di soggiorno. L’indagato è stato, denunciato per violazione del Testo Unico Immigrazione per avere occupato alle sue dipendenze un lavoratore straniero privo di permesso di soggiorno.
L’attività rientra nella costante azione di prevenzione e monitoraggio condotta dalla Polizia di Stato, in un settore che da decenni rappresenta una fonte di ingente, illecito profitto anche per le organizzazioni criminali, al fine di porre un freno all’espansione dei crimini ambientali che danneggiano il territorio e mettono costantemente a rischio la salute dei cittadini.
La Polizia di Stato ha condotto un’operazione per il contrasto all’illecito smaltimento di rifiuti, per accertare e sanzionare le molteplici forme di illiceità nel delicato settore della tutela ambientale, su tutto il territorio nazionale. Tre giorni di intense attività di controllo in oltre 168 aree sospettate di essere adibite all’illecito stoccaggio e conservazione dei rifiuti, 40 delle quali sono state sottoposte a sequestro. Il bilancio è di 1763 i soggetti identificati, 103 persone sono state denunce in stato di libertà per reati connessi all’illecita gestione dei rifiuti, 2 persone arrestate in flagranza di reato ed oltre 85 violazioni amministrative rilevate per un importo superiore ai 200 mila euro.
Le articolate attività, coordinate a livello centrale dallo SCO, sono state condotte dagli agenti delle Squadre mobili e delle SISCO con il supporto specialistico delle Agenzie regionali per la protezione Ambientale e della Polizia Stradale. In alcune province, vista la specificità operativa in cui si è operato, sono state coinvolte anche le strutture periferiche del Corpo nazionale della Capitaneria di Porto.
La Polizia di Stato ha condotto un’operazione per il contrasto all’illecito smaltimento di rifiuti, per accertare e sanzionare le molteplici forme di illiceità nel delicato settore della tutela ambientale, su tutto il territorio nazionale. Tre giorni di intense attività di controllo in oltre 168 aree sospettate di essere adibite all’illecito stoccaggio e conservazione dei rifiuti, 40 delle quali sono state sottoposte a sequestro. Il bilancio è di 1763 i soggetti identificati, 103 persone sono state denunce in stato di libertà per reati connessi all’illecita gestione dei rifiuti, 2 persone arrestate in flagranza di reato ed oltre 85 violazioni amministrative rilevate per un importo superiore ai 200 mila euro.
Le articolate attività, coordinate a livello centrale dallo SCO, sono state condotte dagli agenti delle Squadre mobili e delle SISCO con il supporto specialistico delle Agenzie regionali per la protezione Ambientale e della Polizia Stradale. In alcune province, vista la specificità operativa in cui si è operato, sono state coinvolte anche le strutture periferiche del Corpo nazionale della Capitaneria di Porto.
Le attività istruttorie e di verifica conseguenti all’accesso sui siti controllati proseguiranno nei prossimi giorni a cura delle singole Agenzie regionali per la protezione Ambientale, al fine di valutare la sussistenza di ulteriori illeciti amministrativi e penali.