Venerdì scorso, il personale della Squadra mobile di Cosenza e del commissariato di Pubblica Sicurezza di Corigliano-Rossano ha dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare della custodia in carcere emessa dal gip del Tribunale di Castrovillari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un trentunenne residente nel comprensorio, ritenuto responsabile del reato di detenzione illegale di arma comune da sparo.
Le indagini
Le indagini
Il provvedimento cautelare rappresenta l’epilogo di una complessa e articolata attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Castrovillari diretta dal procuratore capo Alessandro D’Alessio, avviata a seguito dei fatti accaduti il 21 luglio 2025 sul lungomare Sant’Angelo di Rossano, nei pressi del lido “Baffo Bianco”, dove una persona è stata attinta da colpo d’arma da fuoco.
Le indagini hanno permesso di identificare il presunto autore della sparatoria, mentre a carico di altri due individui sono stati formulati capi d’imputazione per rapina in concorso, antecedente al tentato omicidio. I due soggetti, rintracciati a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria il 22 luglio 2025, a seguito di decreto emesso dal pubblico ministero. Il 25 luglio 2025, il gip del Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto ne aveva convalidato il fermo, disponendo la custodia cautelare in carcere per tutti gli indagati.
Mancanza di titoli
L’attività d’indagine odierna, avviata dal personale della Squadra Mobile e del Commissariato di Corigliano-Rossano, ha inoltre accertato la totale assenza di titoli abilitativi alla detenzione e al porto dell’arma da fuoco, circostanza che ha determinato l’emissione dell’odierna misura cautelare dal gip del Tribunale di Castrovillari.