Sta per ripartire, dopo un’anteprima, il gruppo di lettura nella Libreria Cuori d’inchiostro

Impegno mensile per i partecipanti: leggere il libro selezionato e aprirsi al confronto con gli altri lettori

Quante parole abbiamo lì ascoltato e proferito in questi anni, e nonostante ciò l’incontro che ci apprestiamo a ripercorrere è rientrato di diritto nei confronti fra lettrici e lettori più emozionanti e partecipati di sempre.

La notizia è che mercoledì 27 novembre, alle 17, si svolgerà la prima vera e propria riunione regolare per il gruppo di lettura nella Libreria Cuori d’inchiostro, edificante momento di condivisione per la sola esperienza del genere in città. In quella data si passerà sotto uno scrupoloso setaccio il testo ‘Il vecchio al mare’ scritto da Domenico Starnone: il libro è disponibile nel grazioso negozio, mentre per contribuire all’evento è necessario iscriversi senza costi contattando la libreria.

La notizia è che mercoledì 27 novembre, alle 17, si svolgerà la prima vera e propria riunione regolare per il gruppo di lettura nella Libreria Cuori d’inchiostro, edificante momento di condivisione per la sola esperienza del genere in città. In quella data si passerà sotto uno scrupoloso setaccio il testo ‘Il vecchio al mare’ scritto da Domenico Starnone: il libro è disponibile nel grazioso negozio, mentre per contribuire all’evento è necessario iscriversi senza costi contattando la libreria.

L’appassionato pubblico ha avuto modo di rodare i motori già il mese scorso, con un pomeriggio di collaudo dopo la pausa estiva; mercoledì 16 ottobre ‘I giorni di Vetro’ di Nicoletta Verna ha catalizzato riflessioni e pensieri suscitati dalla lettura personale.

Come sempre, in tali appuntamenti, al coordinamento si è avuto l’articolista e recensore Michele Andronico, felice di notare un ampliamento nel gruppo rispetto alle volte precedenti.

La padrona di casa, Francesca Griffo, ha inaugurato la tavola rotonda esprimendo le proprie considerazioni in merito al romanzo storico ambientato durante la Seconda guerra mondiale: una storia urgente e necessaria, che per il mezzo di immagini assai potenti fotografa la vita quotidiana del tempo e la pronunciata differenza tra come il conflitto fu percepito al Nord e al Sud.

Declamati stralci di brani per “far parlare direttamente i personaggi”, Michele ha riferito di non ritrovarsi nella maggioranza delle recensioni stilate, troppo inerpicantisi su costruzioni immaginifiche: per lui il volume è un racconto sul terrore delle guerre civili, in cui l’altro civis contro cui si principia di punto in bianco a combattere rischia di essere un conoscente se non perfino un amico.

Pagine atroci e difficoltose da sfogliare – o forse da accettare – , per qualcuno: e la responsabilità, scaturigine della libertà, nella coscienza di chi alloggiava, in quella oscura epoca? Gli interventi si sono alternati piacevolmente e pacatamente, ora vòlti a esaltare le qualità formali della scrittura – su tutto, le veriste espressioni dialettali adottate – e ora ansiosi di calare nell’oggi i messaggi tràttine – la dittatura ideologica in corso è di natura subdola, quasi inafferrabile – .

Un colpo di scena è insorto allorché un famoso professore vibonese, ormai novantenne, si è lanciato nel ricordo di quegli anni da lui esperiti in tenera età. La sua voce tremolante ha d’un tratto posto chiunque di noi in faccia alla precarietà di tempi che paiono mitologici: pure a Vibo Valentia gli sfollamenti, il passaggio degli aerei, i ricoveri ammucchiati, gli allarmi assordanti erano all’ordine del giorno. La cittadina, sede di un aeroporto militare, era un preciso bersaglio, tanto che si stava spopolando in favore dei paesi limitrofi. Anche la notte suonavano le sirene e il timore verso la divisa era diffuso. Vi furono spaventose battaglie aeree, con razzi lanciati per lumeggiare la notte! Eppure si tentava, se possibile, di non sottrarsi alle incombenze giornaliere; a scuola ci si andava, e non si potranno mai dimenticare i crocifissi attorniati da Mussolini e Vittorio Emanuele III.

Situazione drammatica, non tuttavia al pari di tante altre zone italiane, maggiormente piagate da ferocia e sadismo. Lo stesso docente poté infine collaborare allo smantellamento dei fasci littori dalle pareti di tutte le case.

L’esclusivo cenacolo letterario vibonese, che si ritrova una volta al mese, è pronto ad accogliere coloro che non si sono ancora aggiunti. Minimo requisito: l’amore per la carta stampata.

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