Un trentanovenne di Reggio Calabria è stato arrestato per atti persecutori nei confronti di giovani donne. La Polizia del Centro operativo per la sicurezza cibernetica per la Calabria ha eseguito nei confronti dell’uomo un decreto di perquisizione disposto dalla Procura di Reggio Calabria che ha chiesto e ottenuto dal gip anche un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Grazie a complesse indagini informatiche, svolte mediante l’acquisizione e l’incrocio di dati, i pm coordinati dal procuratore Giuseppe Borrelli, sono risaliti al soggetto che è accusato dei reati di stalking, revenge porn, molestie, accesso abusivo a sistema informatico, trattamento illecito dei dati personali e violenza privata. L’attività investigativa è stata avviata a seguito di querela sporta da diverse giovani donne che non si conoscevano tra loro ma erano tutte accomunate dall’essere vittima del fenomeno del cosiddetto “deep fake”.
Come agiva
Come agiva
In sostanza, venivano loro sottratte delle normalissime foto, spesso pubblicate dalle vittime stesse sui propri profili social personali, che poi venivano manipolate e trasformate in foto di nudo, e successivamente diffuse. Il materiale veniva poi utilizzato per ottenere dalle vittime il soddisfacimento di determinate richieste e veniva diffuso a terzi quando queste non cedevano alle stesse. Con la diffusione illecita di immagini o video destinati a rimanere privati è stato integrato il reato di revenge porn. Secondo le indagini, l’indagato intratteneva con le vittime contatti via chat attraverso i quali venivano avanzate continue richieste di altro materiale intimo. L’uomo, inoltre, avrebbe minacciato le ragazze e, in alcuni casi, avrebbe attuato un vero e proprio stalking, che creava nelle persone offese un perdurante stato di ansia e modificazioni delle abitudini di vita. (Ansa)
