Tagli alla sanità vibonese, Comito (FI): Occhiuto si è reso conto e sta rimediando

Tucci (M5S) replica: le sue parole sono la conferma che sull'assistenza il taglio c'è stato ed è stato anche pesante

Il cardiologo Soccorso Capomolla, responsabile del “Medical Center Don Mottola” di Drapia, spulciando i recenti decreti emanati dal commissario ad acta per la Sanità regionale, Roberto Occhiuto, fa emergere e denuncia un taglio di risorse a danno dell’Asp di Vibo di ben dieci milioni di euro (-3,4%) che, a conti fatti, si traducono in una perdita di 68 euro pro capite per gli utenti vibonesi. Grosso modo, a parità di condizioni, la provincia di Crotone ha avuto un incremento del budget di 19 milioni (+ 5,4) il che significa 119 euro in più a paziente. Non inutile campanilismo, bensì una presa d’atto del fatto che “ancorché la programmazione territoriale dell’Asp di Vibo Valentia abbia previsto il necessario potenziamento delle prestazioni territoriali – sottolinea Capomolla – il Commissario ad Acta non ha, per contro, inteso riconoscere l’idonea copertura economica delle prestazioni da attivare in pieno regime, per come previsto dal fabbisogno programmato”. Non basta. Il taglio ai fondi per l’Asp di Vibo si tradurrà “in un danno economico a carico dell’utenza del territorio Vibonese che si vede costretta ad acquistare di tasca propria le prestazioni”.

Sull’analisi al Dca n. 92/2024 e al Dca n.217/2023 fatta da Capomolla piomba il parlamentare 5Stelle Riccardo Tucci, che non esita a sganciare siluri contro il commissario ad acta Roberto Occhiuto “reo” di aver dato “il ben servito ai cittadini della provincia di Vibo Valentia privandoli per l’assistenza sanitaria di ben 10 milioni di euro”. Lo stesso Occhiuto si sarebbe reso “protagonista di quest’ennesima “perla” che azzererà del tutto il diritto alle cure ai vibonesi, già oggi ridotte al lumicino. Una mossa che aggraverà lo stato della sanità pubblica, con la diretta conseguenza che i vibonesi per curarsi saranno costretti a mettere mano al portafogli rivolgendosi al privato o, peggio, a emigrare verso altre regioni più attrezzate”.
Tucci, nel suo “j’accuse”, non risparmia al commissario ad acta per la Sanità altri strali. Strali che, com’era prevedibile, sfociano nella replica del consigliere regionale di FI Michele Comito e nella immediata controreplica dello stesso Tucci. “Nessuna sforbiciata alla sanità del Vibonese da parte della Regione – sottolinea il capogruppo azzurro in consiglio regionale – perché a parità di popolazione e a parità anche di dipendenti di un’Azienda sanitaria, bisogna, poi, ipotizzare anche un riconoscimento a chi oggettivamente produce di più in termini di prestazioni. Inoltre, l’Asp di Vibo ha una mobilità infra Regione più alta di altre aziende, ossia più gente di Vibo va a curarsi fuori provincia, creando dunque una passività”.
C’è di più. “Tenuto conto di tali criteri restrittivi, previsti dalla legge e non inventati dalla Regione, relativi al riparto – continua Comito – il presidente Occhiuto ha già provveduto a compensare tale gap, con una assegnazione provvisoria ulteriore di circa 4,6 milioni di euro, ed è in corso di definizione il budget complessivo per l’anno 2024 relativo all’assistenza territoriale, in cui si provvederà a eliminare il divario”.
Spiegazione questa che offre il destro all’on. Tucci per intervenire tempestivamente e affermare che “l’ultima uscita del consigliere Comito – afferma – sul taglio dei dieci milioni alla sanità vibonese, lungi dallo smentire, non fa altro che confermare quanto da me denunciato in precedenza. Se Occhiuto avverte la necessità di intervenire con 4,6 mln per colmare il gap e se per il 2024 punta ad eliminare definitivamente il divario – conclude – significa che quanto vado dicendo sui dieci milioni sottratti ai vibonesi è vero. Grazie della conferma, dottor Comito”.
A quanto punto non sarebbero peregrine almeno due considerazioni. La prima: l’analisi dei decreti del commissario ad acta Occhiuto fatta dal cardiologo Capomolla ha messo a nudo una manovra poco attenta alle esigenze del Vibonese. La seconda: è giusto riconoscere a Crotone il merito di produrre e offrire agli utenti più servizi anche di qualità. Nel momento in cui, tuttavia, si prende atto che il Vibonese è notevolmente indietro e produce passività perché tutti vanno a curarsi fuori provincia, appare del tutto inadeguata la scelta di ridurre le risorse a disposizione. Semmai, proprio per le carenze che l’Asp di Vibo manifesta, bisognerebbe ricercare le cause di ogni inefficienza e, una volta individuatele, mettere sulla bilancia i finanziamenti necessari per eliminarle. Accanirsi contro una “malattia” senza preoccuparsi di adeguate diagnosi e cure non può che lasciare i cittadini in mezzo al guado.

Sull’analisi al Dca n. 92/2024 e al Dca n.217/2023 fatta da Capomolla piomba il parlamentare 5Stelle Riccardo Tucci, che non esita a sganciare siluri contro il commissario ad acta Roberto Occhiuto “reo” di aver dato “il ben servito ai cittadini della provincia di Vibo Valentia privandoli per l’assistenza sanitaria di ben 10 milioni di euro”. Lo stesso Occhiuto si sarebbe reso “protagonista di quest’ennesima “perla” che azzererà del tutto il diritto alle cure ai vibonesi, già oggi ridotte al lumicino. Una mossa che aggraverà lo stato della sanità pubblica, con la diretta conseguenza che i vibonesi per curarsi saranno costretti a mettere mano al portafogli rivolgendosi al privato o, peggio, a emigrare verso altre regioni più attrezzate”.
Tucci, nel suo “j’accuse”, non risparmia al commissario ad acta per la Sanità altri strali. Strali che, com’era prevedibile, sfociano nella replica del consigliere regionale di FI Michele Comito e nella immediata controreplica dello stesso Tucci. “Nessuna sforbiciata alla sanità del Vibonese da parte della Regione – sottolinea il capogruppo azzurro in consiglio regionale – perché a parità di popolazione e a parità anche di dipendenti di un’Azienda sanitaria, bisogna, poi, ipotizzare anche un riconoscimento a chi oggettivamente produce di più in termini di prestazioni. Inoltre, l’Asp di Vibo ha una mobilità infra Regione più alta di altre aziende, ossia più gente di Vibo va a curarsi fuori provincia, creando dunque una passività”.
C’è di più. “Tenuto conto di tali criteri restrittivi, previsti dalla legge e non inventati dalla Regione, relativi al riparto – continua Comito – il presidente Occhiuto ha già provveduto a compensare tale gap, con una assegnazione provvisoria ulteriore di circa 4,6 milioni di euro, ed è in corso di definizione il budget complessivo per l’anno 2024 relativo all’assistenza territoriale, in cui si provvederà a eliminare il divario”.
Spiegazione questa che offre il destro all’on. Tucci per intervenire tempestivamente e affermare che “l’ultima uscita del consigliere Comito – afferma – sul taglio dei dieci milioni alla sanità vibonese, lungi dallo smentire, non fa altro che confermare quanto da me denunciato in precedenza. Se Occhiuto avverte la necessità di intervenire con 4,6 mln per colmare il gap e se per il 2024 punta ad eliminare definitivamente il divario – conclude – significa che quanto vado dicendo sui dieci milioni sottratti ai vibonesi è vero. Grazie della conferma, dottor Comito”.
A quanto punto non sarebbero peregrine almeno due considerazioni. La prima: l’analisi dei decreti del commissario ad acta Occhiuto fatta dal cardiologo Capomolla ha messo a nudo una manovra poco attenta alle esigenze del Vibonese. La seconda: è giusto riconoscere a Crotone il merito di produrre e offrire agli utenti più servizi anche di qualità. Nel momento in cui, tuttavia, si prende atto che il Vibonese è notevolmente indietro e produce passività perché tutti vanno a curarsi fuori provincia, appare del tutto inadeguata la scelta di ridurre le risorse a disposizione. Semmai, proprio per le carenze che l’Asp di Vibo manifesta, bisognerebbe ricercare le cause di ogni inefficienza e, una volta individuatele, mettere sulla bilancia i finanziamenti necessari per eliminarle. Accanirsi contro una “malattia” senza preoccuparsi di adeguate diagnosi e cure non può che lasciare i cittadini in mezzo al guado.

© Riproduzione riservata

Ti Potrebbe Interessare

Da più parti, nei giorni immediatamente successivi al decesso della donna, sono giunti da diverse componenti della società civile appelli per fare piena luce sulla vicenda
A loro giudizio, Antonio Bellocco viveva a Milano nel pieno rispetto delle regole civili
Tra Savelli e Marinella continua a galleggiare di tutto tra la delusione e l’amarezza di quanti ancora si trovano sulle spiagge

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Vibo Valentia n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019. Direttore Responsabile: Nicola Lopreiato
Noi di Calabria S.r.L. | P.Iva 03674010792