Non si ferma la corsa della Trasversale delle Serre, almeno per ora. Con un’ordinanza pubblicata il 20 giugno 2025, il Consiglio di Stato ha respinto l’istanza cautelare presentata da un nutrito gruppo di cittadini, imprese e rappresentanti legali, contrari alla realizzazione del nuovo tracciato della SS182 nel tratto che va dallo svincolo di Gagliato a quello di Soverato, nel Catanzarese. A portare la vicenda davanti ai giudici della Quarta Sezione di Palazzo Spada è stato un ricorso in appello contro la sentenza del Tar Calabria che, nei mesi scorsi, aveva già respinto le richieste dei ricorrenti, giudicando in parte il ricorso inammissibile per difetto di giurisdizione, e per il resto infondato nel merito.
Il nodo del contendere: interessi economici contro l’interesse pubblico
Dietro la battaglia legale c’è una questione spinosa e radicata: la contestazione degli atti relativi alla realizzazione del 5° tronco della Trasversale, in particolare dei lotti 4 e 5. I ricorrenti – tra cui nomi noti dell’imprenditoria locale, come Salvatore Battaglia, già amministratore dell’Immobiliare Certosa, e società come Vitaltrasporti s.r.l. e Petrizzi Petroli Sud s.r.l. – hanno puntato tutto sulla richiesta di sospensione dell’efficacia della sentenza del TAR, nella speranza di bloccare almeno in via provvisoria l’iter dei lavori.
Ma il Consiglio di Stato è stato chiaro: “non si ravvisano i presupposti per la concessione della invocata tutela cautelare”. Anzi, nella motivazione si legge che le esigenze prospettate “appaiono generiche” e, soprattutto, che l’interesse economico dei ricorrenti deve cedere il passo al più ampio interesse pubblico alla realizzazione dell’opera. A nulla è servita neppure l’indicazione, fornita da Anas, secondo cui i lavori veri e propri non partiranno prima del 2026. Una dichiarazione che avrebbe potuto, almeno in teoria, alleggerire la posizione dell’amministrazione pubblica sul piano dell’urgenza. Ma per i giudici non è bastato.
Spese legali a carico dei ricorrenti
Un altro punto dell’ordinanza riguarda le spese legali. I ricorrenti sono stati condannati in solido al pagamento di 1.500 euro, oltre accessori di legge, per ciascuna delle amministrazioni resistenti: Anas e il Commissario straordinario per gli interventi sulla SS182. L’ordinanza è stata decisa il 19 giugno in camera di consiglio a Roma, con il collegio presieduto da Francesco Gambato Spisani e con relatore il consigliere Paolo Marotta.
Uno scontro che non è solo tecnico
Il caso della Trasversale delle Serre continua così ad alimentare tensioni. L’opera, da anni attesa e altrettanto contestata, è al centro di una dialettica che coinvolge interessi locali, preoccupazioni ambientali e l’eterna sfida tra sviluppo infrastrutturale e tutela dei territori. Chi si oppone parla di espropri, danni economici, scarsa trasparenza. Chi la sostiene, soprattutto a livello istituzionale, ne esalta il potenziale strategico per il rilancio dell’entroterra calabrese e per una viabilità storicamente fragile. Ma la strada – è il caso di dirlo – è ancora lunga: l’inizio dei lavori è previsto tra qualche mese, il cantiere è ancora sulla carta, ma la partita giudiziaria resta aperta. E anche se per ora l’interesse pubblico ha vinto una mano, il tavolo rimane apparecchiato per nuove battaglie.