Trecento firme in un giorno, la petizione di Comunità competente a gonfie vele

Dalle componenti firmatarie del "Manifesto" appello alla politica perchè s'impegni ad abrogare in Parlamento il tetto alle assunzioni

Procede a gonfie vele la petizione lanciata da Comunità Competente. In ventiquattro ore sono state raccolte oltre 280 firme che si aggiungono ai ventitré di partenza in calce al ‘Manifesto per la democrazia delle cure in Calabria’. L’azione sociale, sanitaria, culturale e collettiva parte ancora una volta dall’associazione che ha portavoce Rubens Curia e che dal 2019, non solo è presidio e rete di aggregazione sull’intero territorio regionale, ma monitora, dati e bilanci economici e sociali alla mano, la condizione della sanità calabrese.

Paradigma culturale

Paradigma culturale

“È necessario – scrivono le componenti firmatarie – che le forze politiche s’impegnino ad abrogare in Parlamento il tetto delle assunzioni normato nel 2004 in base al quale le Regioni possano assumere tenuto conto della spesa del 2004 ridotta dell’1,4%! Non può prevalere una visione economicistica della tutela della salute che per noi è un ” Bene Comune”! E’ necessario modificare il paradigma culturale della sanità che valorizzando la “medicina di prossimità e d’iniziativa” permetta alla spedalità di curare gli acuti e di fare ricerca non surrogando la medicina territoriale».

Opportunità Pnrr

«Abbiamo la grande opportunità del Pnrr  – concludono – che prevede la costruzione di una filiera positiva costituita da: ‘Le prime cure a domicilio’, ‘e Strutture Sanitarie Intermedie’ e ‘Gli Ospedali’, senza dimenticare la ‘Prevenzione’ che pone al centro. Bisogna valorizzare una sanità ‘inclusiva’, una sanità dei cittadini che ponga fine a logiche autoreferenziali in cui ognuno, come Narciso, si specchia”.  

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