Truffe, assolto in appello un intermediatore finanziario (nome)

I legali: gogna mediatico-giudiziaria per accuse risultate totalmente infondate

Sono cadute in Appello tutte le accuse a carico di Santo Alfonso Martorano, di 67 anni, titolare della “M3”, società di intermediazione finanziaria al centro di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

La Corte d’Appello (presidente Alfredo Sicuro) ha assolto, “perché il fatto non sussiste”, Martorano, che in primo grado era stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe ai danni di alcuni istituti bancari.

La Corte d’Appello (presidente Alfredo Sicuro) ha assolto, “perché il fatto non sussiste”, Martorano, che in primo grado era stato condannato a 4 anni e 8 mesi di reclusione con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di una serie di truffe ai danni di alcuni istituti bancari.

Assolte anche la moglie e la figlia di Martorano, Antonina Maesano e Carmen Miriam Martorano, di 66 e 35 anni, che gestivano insieme a lui la società di intermediazione finanziaria e che, in primo grado, erano state condannate, rispettivamente, a 4 anni e 6 mesi e ad un anno e 6 mesi di reclusione.

Secondo la Procura reggina, Martorano avrebbe sfruttato apposite convenzioni sottoscritte con alcuni istituti bancari appropriandosi indebitamente, con artifizi e raggiri, di ingenti somme di denaro.

L’impianto accusatorio è stato contestato, nel processo d’appello, dai difensori di Martorano e dei suoi familiari, gli avvocati Mario Antinucci, Mario Mazza, Roberto Zanotti e Sabrina Tirabassi, le tesi dei quali sono state accolte dal collegio giudicante. I giudici di secondo grado, inoltre, hanno revocato la confisca dei beni disposta a suo tempo a carico di Martorano.

In un una nota l’avvocato Antinucci sottolinea “la gogna mediatico-giudiziaria” subita dai suoi clienti per accuse “risultate – scrive il legale – totalmente infondate. La famiglia Martorano ha sempre proclamato a gran voce la totale estraneità ai fatti contestati alle persone fisiche ed alle aziende del gruppo, senza mai perdere la fiducia nella cultura della legalità e nel rispetto delle decisioni della magistratura, ma soprattutto senza mai perdere la dignità delle persone oneste, nella fondamentale coerenza a quei principi di legalità economica che hanno da sempre costitutito la spina dorsale e le fondamenta del gruppo finanziario Martorano”. (Ansa)

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