Nel corso di un incontro organizzato dal vicesindaco di Ricadi, Domenico Locane, i consiglieri regionali di maggioranza Francesco De Nisi e Michele Comito, hanno la possibilità di spiegare a titolari di impianti balneari, tecnici e amministratori i contenuti della modifica dell’art. 25 della legge regionale n.17/2005 della quale il primo è stato relatore e il secondo firmatario. Offrono, in sostanza, a tutti gli intervenuti nella sala convegni del Museo archeologico di Santa Domenica di Ricadi ogni utile chiarimento per l’avvio di eventuali azioni di ripascimento lunga la costa.
Procedura snella… ma non troppo
Il confronto dura poco meno di un’ora, ma tutti i presenti vanno via nella certezza che “oggi possiamo fare legalmente – sostiene uno degli operatori turistici – quello che sino a ieri abbiamo fatto illegalmente”. Il vantaggio non sarà solo questo. Oltre a poter fare i lavori in tutta tranquillità, gli interessati potranno contare anche sulla celerità del rilascio delle autorizzazioni. La patata bollente, in realtà, la Regione la fa scivolare nelle mani degli enti comunali. Sarà, infatti, l’Ufficio tecnico del Comune a dover gestire l’intera procedura entro i termini assegnati dalla nuova norma. Non manca il rovescio di medaglia. La procedura, per quanto veloce, non appare del tutto semplice e, per certo, comporterà delle spese che prima i titolari degli impianti, magari agendo abusivamente, non dovevano affrontare. In effetti, la legge non graverà sul bilancio regionale , ma solo sulle tasche di proprietari di lidi e villaggi. Alla Regione, che, comunque, avrà un suo rappresentante nella conferenza dei servizi, spetterà solo il compito di esprimere nella stessa Conferenza, un parere tecnico sui progetti presentati.
Il caso Santa Maria
I lavori dell’incontro prendono il via con l’intervento dell’architetto Vincenzo Calzona, nelle vesti di moderatore, e del sindaco Nicola Tripodi che sottolinea l’utilità della nuova norma e, nello stesso tempo, auspica, giustamente, che la Regione possa avviare interventi strutturali per arginare in maniera consistente i rischi dell’erosione costiera. Il consigliere Michele Comito, intervenendo, si sofferma, invece, sui vantaggi che la legge offrirà ai gestori dei lidi evidenziando le attuali difficoltà e i rischi che ormai, specialmente a Santa Maria di Ricadi, interessano anche le case. Annuncia che a breve saranno effettuati interventi sulla spiaggia del ‘Tono’, mentre per Santa Maria si stanno reperendo i fondi per effettuare i necessari lavori.

L’iter da seguire
In quanto proponente e relatore della modifica all’articolo 25 della legge regionale 17/2005, può, con cognizione di causa, calarsi nei dettagli della variante normativa il consigliere di ‘Azione’ Francesco De Nisi. In sintesi, il Comune dovrà curare l’approvazione e l’esecuzione diretta degli interventi stagionali di ripascimento delle spiagge, nonché l’approvazione dei progetti privati in capo ai titolari di concessioni demaniali. L’iter prevede: la presentazione del progetto di ripascimento da parte dei privati sia in forma singola che associata con altri concessionari; entro i cinque giorni successivi il Comune dovrà indire la Conferenza dei servizi e, una volta chiusi i lavori, avrà novanta giorni di tempo per rilasciare l’autorizzazione; nell’ambito della stessa Conferenza dei servizi, la Regione dovrà esprimere parere sulla Valutazione di impatto ambientale.
Durata autorizzazioni
Spetterà all’Arpacal oppure a un laboratorio privato accreditato il compito del campionamento e analisi dei materiali utilizzati. Varierà anche la durata delle autorizzazioni in base al tipo, alla quantità e il luogo di prelievo dei sedimenti che verranno utilizzati. Un dubbio resta: nel caso le concessioni demaniali scadute nel 2023 e prorogate sino a dicembre del 2024 non dovessero essere prorogate, i titolari degli impianti balneari possono egualmente eseguire i lavori di ripascimento?