La sanità dei commissari, l’Asp di Vibo sciolta per la seconda volta in 14 anni

Le inchieste della Dda di Catanzaro hanno fatto scattare i controlli che hanno accertato pesanti condizionamenti nella gestione dell'ente

Nella sede dell’Asp di un commissario va e tre ne arrivano. Il Consiglio dei ministri, nella seduta di ieri pomeriggio, ha, infatti, preso in esame la proposta di scioglimento avanzata dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi disponendo l’invio della commissione straordinaria nell’Azienda sanitaria vibonese.

Una brutta pagina

Una brutta pagina

La decisione arriva proprio allo scadere dei novanta giorni che lo stesso Piantedosi aveva a disposizione dalla data di ricezione della relazione del Prefetto di Vibo. Un’altra pagina brutta nella storia dell’Asp, un’altra pagina che, dopo l’invio dei militari dell’esercito davanti all’ospedale “Jazzolino”, contribuirà a tenere la sanità vibonese al centro dell’attenzione dei media nazionali della pungente satira dei social. E, purtroppo, non è la prima volta che succede. Già nel dicembre del 2010, il Consiglio dei ministri, su proposta dell’allora titotale del Viminale, Roberto Maroni, non aveva dubbi sulla necessità di sciogliere l’Asp per condizionamenti mafiosi. La commissione straordinaria gestiva ‘Azienda per oltre due anni, ma, alla fine della fiera, la situazione mutava di poco.

L’inchiesta Maestrale-Carthago

Anzi, andando avanti, certi fenomeni prendevano più consistenza e, oggi, tutti i nodi arrivano al pettine. In realtà, a riaccendere i riflettori sulla gestione dell’Asp erano stati gli esiti dell’inchiesta Maestrale-Carthago” condotta dalla Dda di Catanzaro che metteva a nudo i presunti rapporti di qualche dirigente medico dell’Azienda tanto con la criminalità organizzata o con esponenti politici vibonesi.

Dagli atti veniva fuori un quadro sconcertante del livello di condizionamento in cui operava l’Asp. Tutte notizie non sottovalutate dal prefetto Giovanni Paolo Grieco che lo scorso 22 novembre provvedeva ad inviare una triade commissariale (Orazio Marini, vicario Questura Vibo – ten. col. Alessandro Corda, Comando provinciale Carabinieri Vibo – ten. col. GdF, Giuseppe Froio) per verificare l’eventuale esistenza di condizionamenti o infiltrazioni della criminalità nella gestione della sanità.

In lista d’attesa Mileto e Filadelfia

L’arrivo della commissione straordinaria pone fine ad un iter lungo dieci mesi e ne apre un altro che non durerà meno di diciotto mesi. A questo punto, dopo lo scioglimento di Tropea e Stefanaconi e il non scioglimento di Nicotera, restano aperte le partite di Mileto (commissione d’accesso inviata l’11.12.2023) e Filadelfia (15.2.2024).

© Riproduzione riservata

Ti Potrebbe Interessare

Gli autori dello sfascio provano a rimanere a galla. In tre anni tagliati ben 32 milioni ed i Lea sono stati ridotti ai minimi termini
‘Il Salottino’ diventerà il centro principale per aprirsi a conversazioni democratiche su temi di interesse pubblico
Il consigliere regionale: dal presidente della Giunta ci saremmo aspettati un’azione più incisiva in questi anni

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Vibo Valentia n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019. Direttore Responsabile: Nicola Lopreiato
Noi di Calabria S.r.L. | P.Iva 03674010792