Nei giorni scorsi, i Carabinieri di San Ferdinando hanno arrestato un venticinquenne maliano responsabile di una serie di condotte violente e minacciose nei confronti della ex compagna.
La vittima, nei giorni precedenti l’arresto, aveva denunciato di essere vittima da tempo di una serie di condotte persecutorie e maltrattanti da parte dell’ex compagno, il quale, non accettando la fine della relazione, in più occasioni avrebbe minacciato lei e i suoi familiari provocandole un perdurante stato di ansia. L’arrestato, in particolare, negli ultimi giorni si era recato più volte presso l’abitazione della donna minacciandola e appostandosi in attesa che uscisse di casa. In due circostanze l’uomo era riuscito a introdursi nell’abitazione della ex compagna: in un primo caso le aveva sottratto degli effetti personali mentre nel secondo aveva tentato di violentarla.
La vittima, nei giorni precedenti l’arresto, aveva denunciato di essere vittima da tempo di una serie di condotte persecutorie e maltrattanti da parte dell’ex compagno, il quale, non accettando la fine della relazione, in più occasioni avrebbe minacciato lei e i suoi familiari provocandole un perdurante stato di ansia. L’arrestato, in particolare, negli ultimi giorni si era recato più volte presso l’abitazione della donna minacciandola e appostandosi in attesa che uscisse di casa. In due circostanze l’uomo era riuscito a introdursi nell’abitazione della ex compagna: in un primo caso le aveva sottratto degli effetti personali mentre nel secondo aveva tentato di violentarla.
In entrambe le situazioni i Carabinieri, che nel frattempo avevano attivato un servizio di vigilanza nei confronti della donna, sono intervenuti prontamente mettendo in fuga l’uomo che, tuttavia, è riuscito sempre a dileguarsi grazie alle condizioni impervie del territorio circostante.
I militari hanno acquisito le immagini degli impianti di videosorveglianza installati nelle vie limitrofe, grazie alle quali hanno potuto ricostruire esattamente le condotte criminose. La documentazione video fotografica ha permesso di applicare l’istituto della flagranza differita – introdotto per questo tipo di reati dalla fine dello scorso anno in seguito all’entrata in vigore del cosiddetto “DDL Salva Vita” – che ha consentito di arrestare lo stalker localizzato all’esito di incessanti ricerche da parte dei militari.