Spadola, Piromalli a muso duro contro tre ex consiglieri: non lascerò il mio paese nelle mani di sciacalli

L'ex primo cittadino: sono a digiuno di esperienza amministrativa, oltre che di valori

“Nel mese di agosto 2024, in un momento di carenza idrica nazionale e di elevato flusso turistico, ho preso, in qualità di sindaco, la decisione migliore per porre rimedio a un serio problema che riguardava la popolazione tutta e le numerose attività commerciali (bar, ristoranti, hotel), che sono il fiore all’occhiello del territorio. Io e il mio gruppo, dal quale avete voluto estraniarvi sin da subito, abbiamo svolto con amore, dedizione e umiltà la funzione che ci è stata democraticamente affidata da 472 elettori. Mentre voi tre giocavate a screditare, a giudicare e a guardare dall’alto verso il basso, noi eravamo impegnati a risolvere concretamente le problematiche, a organizzare le numerose manifestazioni estive, a promuovere il territorio. Voi tre, fermi in un angolo, speravate solo di vederci fallire”. L’ex sindaco di Spadola Cosmo Damiano Piromalli risponde così agli ex consiglieri Antonio Maria Rosso, Vitantonio Tassone e Rocco Tassone (LEGGI QUI).

Il piano

Il piano

A giudizio di Piromalli, il piano di Rosso, Vitantonio Tassone e Rocco Tassone “era chiaro ancora prima dell’estate ed è tuttora chiaro che la storia dell’acqua era un semplice pretesto per staccare la spina ad un’amministrazione e a un sindaco che hanno dato il massimo, ottenendo in poco tempo risultati importanti. Il popolo di Spadola si è subito reso conto di come agite e di quello che siete. Perché mentre voi tre, e ribadisco solo voi tre, siete soddisfatti e orgogliosi del fatto che il debito fuori bilancio non sia stato riconosciuto dalla nostra commissaria, io invece mi sento orgoglioso di aver provveduto a soddisfare i bisogni della mia comunità. Ho fatto quello che si doveva fare, in qualità di autorità sanitaria e di protezione civile, nel rispetto della legge e a tutela dei cittadini, quello che ciascun sindaco avrebbe fatto e lo rifarei altre mille volte ancora, anche a costo di pagare di tasca mia. Se questa è la mia colpa, quella di aver fatto con coraggio e passione il leader, allora sono fiero di essere colpevole”.

“Inoltre – sostiene l’ex primo cittadino – è chiaro il fatto che non avete contezza di come è strutturata la rete idrica comunale e le fonti di approvvigionamento della stessa, oltre che dello sviluppo del relativo bacino idrografico, ma avrò modo di chiarire più avanti e perbene ogni aspetto. Si vede che siete a digiuno di esperienza amministrativa, oltre che di valori. E se è vero che la politica non è fatta di sentimentalismi, di certo allora non è fatta per i personalismi. Perciò ve lo ribadisco, nel caso non fosse del tutto chiaro: non lascerò il mio paese nelle mani di sciacalli”.

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