Scolari e studenti del Convitto hanno augurato un buon Natale con un concerto per la cittadinanza

Maglioncini rossi, cappelli da Babbo Natale e cerchietti da renna: auguri al grido di "ascolto, empatia, pace e accoglienza"

Hanno cantato in italiano, inglese, spagnolo, dialetto. Hanno suonato percussioni, melodiche, chitarre, flauti. Hanno ballato, sorriso e giocato. E hanno spinto all’emozione familiari, docenti, educatrici ed educatori.

Senza il Conservatorio Statale di Musica Fausto Torrefranca, che ha messo a disposizione il capiente Auditorium Spirito Santo, tutto ciò non sarebbe stato possibile. Il ‘Concerto di Natale Orchestra e Coro’ del Convitto Nazionale Gaetano Filangieri, previsto per giovedì 19 dicembre alle 17, ha in realtà impegnato le giovani leve della musica già dalle 15:30 per le prove del saggio.

Senza il Conservatorio Statale di Musica Fausto Torrefranca, che ha messo a disposizione il capiente Auditorium Spirito Santo, tutto ciò non sarebbe stato possibile. Il ‘Concerto di Natale Orchestra e Coro’ del Convitto Nazionale Gaetano Filangieri, previsto per giovedì 19 dicembre alle 17, ha in realtà impegnato le giovani leve della musica già dalle 15:30 per le prove del saggio.

L’iniziativa rientra nella corrente tematica annuale di arricchimento dell’offerta formativa, comune a ogni classe dell’istituto, dal titolo ‘Ascoltarsi con empatia, costruendo percorsi di pace e di accoglienza, riscoprendo l’arte delle relazioni positive’: un atto di indirizzo che vuole stimolare sia la conoscenza dell’altro, con la finalità di allontanare la paura per ciò che è diverso da sé abbassando le difese che portano istintivamente ad alzare barriere, sia il rispetto e la valorizzazione delle diversità medesime, rifuggendo le disuguaglianze e l’omologazione. Sul palco i piccoli talenti hanno dimostrato come un’orchestra e un coro siano, nei fatti, una società in miniatura, nella quale il contributo di ciascuno va ad armonicamente confluire in un disegno superiore.

Il consistente pomeriggio è stato inaugurato dalla scuola primaria. La prima e la seconda si sono esibite cantando ‘Brilla una stella’, recitando la poesia ‘Luci di Natale’, suonando con tamburi e tamburelli ‘Le stelline nella grotta’ e declamando la ‘Filastrocca di Natale’. La quarta e la quinta hanno proseguito eseguendo alla diamonica ‘Jingle Bells’, interpretando i versi del componimento ‘Auguri di Natale’ e imbracciando nuovamente la diamonica per ‘Tu scendi dalle stelle’ e ‘Hallelujah’, concludendo così con le liriche ‘Natale in festa’ e ‘Il Natale dei bambini’. La terza ha portato a compimento tale parte iniziale con le rime di un’altra ‘Filastrocca di Natale’ e una ninna nanna ispanica, passando quindi al coinvolgente brano tarantellistico ‘E’ Natale – Bambineju balla balla’.

Venuto il momento della scuola secondaria di primo grado, configurata come orchestra di chitarre e flauti traversi, si sono alternate nel coro dapprincipio la prima e seconda primaria – ‘Venite fedeli’ e ‘Bianco Natale’ – , in seguito la terza e quarta primaria – ‘Riempi casa di agrifoglio’ e ‘Gioia nel mondo’ – e infine la quinta primaria con docenti, educatrici ed educatori – ‘I cieli narrano’, ‘O è Natale tutti i giorni…’, ‘Last Christmas’ e ‘Jingle Bell Rock’ – , sezione quest’ultima in cui si è assistito a performance canore solistiche proposte da discenti e adulti.

Dulcis in fundo, bambine e bambini da ognuno dei gradi di istruzione hanno dato spettacolo rappando sul ritmo incalzante della celeberrima ‘Last Christmas’, strappando qualche dolce risata nel pubblico in platea: parole espresse a raffica, quasi perdendo il fiato, che denotavano un bisogno di amore e amicizia nell’attuale società delle apparenze e dell’effimero.

Alberto Filippo Capria, il dirigente scolastico, ha augurato nel congedo buone feste alle persone presenti, rammemorando le difficoltà logistiche affrontate nel trasferire l’attrezzatura all’interno dell’ampia sala e sottolineando l’indefessa dedizione specialmente delle e degli insegnanti di strumento, protagonisti dell’evento attraverso le proprie e i propri allievi.

L’anticipo di Natale che si è respirato ha rinnovato l’atmosfera vibonese. Godere l’orgoglio dei genitori stampato sul volto è bastato per scaldare il cuore di chiunque.

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