Una lettera, un plico, parole minacciose. Un gesto vile e inaccettabile che ha colpito non solo un lavoratore, ma anche un uomo impegnato ogni giorno nella difesa dei diritti e nella tutela della legalità. Domenico Antonio Cirillo, dipendente dell’Asp di Vibo Valentia e sindacalista della Funzione Pubblica Cgil, è stato destinatario di un’intimidazione inquietante. Stessa sorte per il direttore del Distretto sanitario, Francesco Bava.
Il fatto è emerso nei giorni scorsi, suscitando una profonda ondata di sdegno e solidarietà nel mondo sindacale e tra i colleghi.
“Apprendiamo con profondo sconcerto di questa intimidazione. Esprimiamo tutta la nostra vicinanza a Domenico Antonio Cirillo, persona che si è sempre distinta per rigore, professionalità e rispetto delle regole”, affermano in una nota Alessandra Baldari, segretaria generale della Fp Cgil Calabria, e Franco Grillo, segretario generale della Fp Cgil Area Vasta.
Le parole pesano. Ma a pesare di più è il messaggio che queste minacce vorrebbero lanciare: mettere paura, far fare un passo indietro a chi prova, con coerenza e onestà, a tenere la barra dritta.
“Ringraziamo le forze investigative – prosegue la nota – per aver agito con prontezza e riserbo, individuando un possibile responsabile, ora indagato. È fondamentale andare fino in fondo: episodi del genere sono il segnale che esistono ancora zone grigie che cercano di condizionare l’operato della pubblica amministrazione”.
Il sindacato non ci sta. E ribadisce che legalità e rispetto delle regole non sono solo principi astratti, ma la base concreta su cui costruire un servizio sanitario giusto, trasparente, capace di rispondere davvero ai bisogni dei cittadini.
“Non possiamo permettere che il clima di paura offuschi il lavoro quotidiano di chi, nella sanità, ci mette impegno e coscienza. Servono ambienti sereni, servono istituzioni forti e persone libere di lavorare senza dover guardarsi le spalle”, concludono Baldari e Grillo.