Durante la presentazione del suo ultimo libro Una cosa sola. Come le mafie si sono integrate al potere, nell’ambito del Festival Trame, il procuratore di Napoli Nicola Gratteri ha tracciato un bilancio lucido e pungente sull’attuale situazione della giustizia e della lotta alla criminalità organizzata in Italia.
Secondo Gratteri, negli ultimi dieci anni le forze dell’ordine e la magistratura hanno compiuto significativi passi avanti sotto il profilo della preparazione e della competenza. Tuttavia, a suo giudizio, ciò che oggi manca è la passione e la disponibilità al sacrificio da parte delle nuove generazioni. “Un tempo i giovani facevano di tutto pur di entrare nelle squadre mobili, cercavano raccomandazioni e si battevano per un posto. Oggi questo entusiasmo si è in parte spento”, ha osservato con amarezza.
Gratteri ha poi rivolto critiche anche alla classe politica, accusandola di mancanza di visione e competenza: “Chi ha governato il Paese negli ultimi anni lo ha fatto senza una prospettiva chiara. In molti casi, si affidano incarichi a persone che non capiscono neppure il senso della responsabilità che ricoprono. È una mediocrità diffusa che sorprende perfino chi la incarna”.
Infine, ha riservato un commento tagliente anche al ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Quando dice che bisogna tornare ai pedinamenti perché si esagera con le intercettazioni mi viene da ridere. Poco prima di diventare ministro affermava che le intercettazioni costano troppo. In realtà, sono uno strumento fondamentale: con le intercettazioni lo Stato ci guadagna. La Procura di Napoli, che spende più di tutte, circa 5 milioni di euro l’anno, ne è la prova concreta”.