L’aumento del costo della vita pesa in modo crescente sui bilanci delle famiglie calabresi. A incidere non sono solo spesa, servizi e tributi, ma anche l’istruzione dei figli. In particolare, l’affitto per gli studenti universitari fuori sede è diventato una delle voci più gravose.
È quanto emerge dalla prima indagine realizzata da Federconsumatori Calabria, che ha monitorato i costi degli alloggi per studenti nelle tre principali aree universitarie della regione – Cosenza-Rende, Catanzaro e Reggio Calabria – mentre sono ancora in corso le iscrizioni per l’anno accademico.
È quanto emerge dalla prima indagine realizzata da Federconsumatori Calabria, che ha monitorato i costi degli alloggi per studenti nelle tre principali aree universitarie della regione – Cosenza-Rende, Catanzaro e Reggio Calabria – mentre sono ancora in corso le iscrizioni per l’anno accademico.
Gli studenti e gli atenei
Nel 2023 gli iscritti ai tre atenei calabresi erano 38.703 (23.027 all’Unical, 10.791 alla Magna Grecia di Catanzaro, 4.955 alla Mediterranea di Reggio Calabria), con un trend in crescita e oltre 7.500 immatricolazioni. Numeri che confermano il ruolo cruciale delle università nella regione, ma che si scontrano con costi crescenti.
Cosenza-Rende la più cara
L’indagine ha esaminato le proposte di affitto per camere singole, privilegiando quelle vicine ai mezzi pubblici e alle sedi universitarie. Il risultato fotografa un quadro pesante: Cosenza-Rende: 391 euro al mese a persona; Catanzaro: 350 euro al mese; Reggio Calabria: 305 euro al mese. Le spese annue superano quindi i 5.500 euro a Cosenza-Rende, 4.950 a Catanzaro e 4.410 a Reggio Calabria. “Abbiamo trovato – spiega Federconsumatori – anche soluzioni oltre i 600 euro mensili a persona”.
Tasse e borse di studio
Sul fronte delle tasse universitarie la Calabria mantiene una media più bassa rispetto al resto d’Italia (1.056 euro contro 2.160 euro), con oltre 20mila studenti esonerati e più di 12mila beneficiari di borse di studio. Per chi rientra nei requisiti economici è previsto anche un bonus regionale di circa 500 euro. Ma il peso dell’alloggio continua a essere determinante.
Studiare, un privilegio
“Se questi costi si rapportano ai redditi medi regionali – afferma Mimma Iannello, presidente di Federconsumatori Calabria – emerge la fatica smisurata delle famiglie a sostenere gli studi universitari dei figli. Studiare fuori casa, e ancor di più fuori regione, diventa quasi un privilegio, ampliando le disuguaglianze sociali”.
La stessa Unione degli Studenti Universitari, a livello nazionale, denuncia l’assenza di politiche per sostenere il diritto allo studio e l’aumento vortiginoso degli affitti: le camere singole nelle città universitarie italiane sono passate da 461 a 613 euro mensili in un solo anno, con punte di 732 euro a Milano e 632 a Bologna.
Servono più alloggi
L’Unical, con il suo campus residenziale, offre circa 2.500 posti letto, ma la domanda supera di gran lunga l’offerta. “Occorrono – sottolinea Federconsumatori – politiche abitative diffuse in tutta la regione, per garantire agli studenti un’esperienza universitaria completa, con servizi accessori e costi sostenibili”.
Una questione sociale
La questione degli affitti studenteschi non è quindi solo un tema economico, ma anche sociale: riguarda l’uguaglianza delle opportunità e il diritto allo studio. Senza interventi mirati, avverte Federconsumatori, il rischio è quello di costringere molte famiglie a rinunce dolorose o a gravosi pendolarismi, compromettendo la vita universitaria dei giovani calabresi.