Anche quest’anno Vibo Valentia ha adottato un monumento

Ogni 9 maggio l'iniziativa nazionale per le scuole italiane

9 maggio 1950: il ministro degli Esteri francese Robert Schuman rilascia una dichiarazione per proporre la creazione di una Comunità europea fondata sulla messa in comune di interessi economici, al fine di promuovere la pace fra gli Stati e rendere materialmente impossibile l’insorgenza di nuovi conflitti. Suo predecessore era stato l’italiano Altiero Spinelli, autore nel 1941 a Ventotene de Il Manifesto per un’Europa libera ed unita, convinto insieme al collaboratore Ernesto Rossi dell’impellenza di una Federazione europea, per la quale si impegnò intraprendendo contatti interoceanici narrati nel suo Diario europeo.

Politica a parte, l’Europa genuina è l’Europa dei popoli, sempre esistita nella comunanza culturale basata sulle due direttrici della classicità e del cristianesimo. Un trait d’union evidente nelle speculazioni degli intellettuali occidentali di tutti i tempi, ripreso proprio giovedì 9 maggio in occasione dell’ottava ‘Giornata Nazionale Ama – Atlante Monumenti Adottati – ‘. L’evento ha lo scopo di far visitare beni culturali solitamente chiusi e prendersene cura, incaricando le classi studentesche di divulgarli al pubblico: sono i Monuments Boys & Girls, in memoria dei Monuments Men che durante la Seconda guerra mondiale trassero in salvo milioni di opere.

Politica a parte, l’Europa genuina è l’Europa dei popoli, sempre esistita nella comunanza culturale basata sulle due direttrici della classicità e del cristianesimo. Un trait d’union evidente nelle speculazioni degli intellettuali occidentali di tutti i tempi, ripreso proprio giovedì 9 maggio in occasione dell’ottava ‘Giornata Nazionale Ama – Atlante Monumenti Adottati – ‘. L’evento ha lo scopo di far visitare beni culturali solitamente chiusi e prendersene cura, incaricando le classi studentesche di divulgarli al pubblico: sono i Monuments Boys & Girls, in memoria dei Monuments Men che durante la Seconda guerra mondiale trassero in salvo milioni di opere.

Tale attività ricade nel progetto ‘La scuola adotta un monumento’, istituito a Napoli nel 1992 dalla pluripremiata Fondazione Napoli Novantanove: una tutela “spirituale” che coinvolge migliaia di istituti ogni primavera.

A Vibo Valentia se ne è occupata la referente Maria Concetta Preta, la quale ha condotto le classi II C e III D del Liceo Classico Michele Morelli, insieme con le loro docenti Arianna Evolo e Cecilia Pugliese, all’interno della splendida Cappella De Sirica Crispo. Intervenute inoltre rappresentanze della Società Dante Alighieri – Comitato di Vibo Valentia e di Vibo Valentia Città Antica.

La giornata è stata aperta dal rettore della chiesa del Santo Rosario, don Filippo Ramondino, la più antica in città di cui permangano tuttora in piedi alcune strutture e una fra le prime in Calabria a essere intitolate a San Francesco, dedicazione originaria del luogo di culto.

La professoressa Preta si è profusa in un’ampia narrazione che ha abbracciato secoli di vicende religiose e architettoniche, partendo dal grande medico e umanista Vincenzo Nusdeo nato esattamente il 9 maggio 1906. Un connubio immancabile sino a pochi decenni fa: solo un profondo conoscitore dell’animo umano può con successo impegnarsi nella cura del corpo.

Lì sorgeva l’antico teatro greco-romano, fiore all’occhiello riservato ai centri più considerevoli. E Monteleone, così denominata da un Federico II rimasto stupito nell’ammirarla, seppe peraltro distinguersi nel Medioevo per il crescente numero di abitanti, a fronte di uno spopolamento generale altrove.

Il momento più atteso è stato però l’esclusiva apertura della cappella, grazie a un discendente della famiglia proprietaria. Eretta in stile gotico-angioino, non esistono altri monumenti simili paragonabili in regione. Pur sorgendo nell’area al tempo nota come Terravecchia, piena di ruderi lasciati dalle incursioni barbariche, questa fu vivificata dalle botteghe necessarie per la costruzione del convento e della chiesa.

Una volta scattate le foto di rito per poter condividerle sui social con gli hashtag ufficiali, via all’esterno per recarsi presso il chiostro dell’ex Convento dei francescani riformati, adesso sede del Convitto Nazionale Gaetano Filangieri.

Qui si mimetizzano lapidi, colonne ed epigrafi. Come quella sottratta alla seicentesca fontana della ninfa Scrimbia e smembrata in due. Monito futuro a chi manca di orgoglio per il proprio passato.

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