Le reazioni della politica sull’inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro, che vede indagato per una presunta corruzione anche il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, non sono state tante. Lo stesso non può dirsi per quanto concerne invece la sua parte politica che ha espresso la piena e totale solidarietà al presidente.
La discussione
Offre, invece, un contributo importante alla civile discussione un post su fb del consigliere regionale Antonio Lo Schiavo il quale confessa di non conoscere le carte della vicenda e, pertanto, avrebbe preferito ascoltare il presidente Occhiuto in Consiglio regionale e “non su Rete 4”, dove stasera sarà ospite di Nicola Porro su “Quarta Repubblica”.
Sono un garantista
“Sulla vicenda bisogna avere rispetto – scrive Lo Schiavo – per le persone e per le istituzioni. Non commento nel merito né strumentalizzo una vicenda che non conosco nei dettagli. Non l’ho fatto prima e non lo farò adesso. Sono e resto garantista, per formazione e per convinzione. Il garantismo dovrebbe essere nel Dna di chi si definisce di Sinistra. Lo sono sempre stato, anche con Mario Oliverio poi assolto – in una vicenda che ha insegnato quanto sia grave non essere coerenti con i propri principi democratici, soprattutto nei momenti difficili. Il presidente Occhiuto ha scelto di sua iniziativa di parlare pubblicamente dell’indagine”.
Rete 4 non è il Consiglio regionale
“Bene, è un suo diritto. Ma se ha deciso di farlo, la sequenza dovrebbe essere diversa: prima il Consiglio regionale, poi sui social e da Porro in televisione. Non posso – aggiunge ancora il consigliere Lo Schiavo – essere costretto a guardare Rete 4 per conoscere una vicenda che riguarda il presidente della mia regione. Se si vogliono rendere pubbliche le proprie ragioni, penso si debba iniziare dall’aula che rappresenta i claabresi”.