È una vicenda dai contorni assurdi e grotteschi, quella che, di fatto, ha determinato la perdita di un finanziamento al comune di Dasà (bando nazionale “Sport e Periferie 2025”, promosso dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri per comuni, o aggregazioni di comuni – in forma associata – con una popolazione superiore a 5 mila abitanti). Il finanziamento – richiesto dal comune di Dasà, in associazione con Arena, Acquaro e Gerocarne – sarebbe svanito, come spiegato da Raffaele Scaturchio, per il venir meno della collaborazione del comune di Arena, nonostante la parola data dal sindaco, Nino Schinella (si veda al seguente link: https://noidicalabria.it/dasa-fuori-dal-bando-sport-e-periferie-arena-si-ritira-sfuma-il-progetto-associato/).
La versione di Schinella
Sembra aver ragione Scaturchio. Dopo il suo intervento, però, Schinella ha fornito la propria versione, sui social, dichiarandosi “attonito” per l’intervento precedente, rispondendo per le rime, utilizzando, in sintesi, varie affermazioni “non prettamente istituzionali” rispetto al collega, riportando diverse comunicazioni informali tra i due (in una chat della squadra di calcio dilettantistica che unisce i paesi, o dovrebbe farlo) e confermando una delibera di giunta di sottoscrizione dell’accordo (la n. 28 del 28.05.2025, che però non si riesce a trovare all’albo; informalmente, il primo cittadino ha citato l’articolo 134, comma 4 del TUEL).
Sembra avere ragione anche lui. Se non fosse che Raffaele Scaturchio ha nuovamente risposto sui social, citando anche lui chiamate e chat (con precise date) e contestando punto per punto (difficilmente riassumibile, come nel precedente caso) la versione del sindaco di Arena. La ragione sembra tornare a lui.
Assurdo e grottesco
Guardando dall’esterno, sembrerebbe vi sia qualche altra diatriba di mezzo (non recepita né dichiarata). Lo scritto in corso ha avuto incipit parlando di assurdo e grottesco. È assurdo e grottesco, infatti, che si siano persi dei finanziamenti per un centro (Dasà, ma l’anno prossimo, e quello dopo e quello dopo ancora, sarebbe toccato agli altri, magari). È assurdo e grottesco che ognuno dei contendenti cerchi di darsi ragione ma non si riesca a capire chi la abbia (comunemente, se non espone tesi certe, chi fa perdere dei finanziamenti ha la colpa).
Così come è assurdo e grottesco che si litighi su un beneficio e stiamo parlando di 4 paesi dove vivono altrettanti gatti (tant’è vero che il venir meno di uno degli enti ha determinato la perdita dei fondi per il venir meno della popolazione necessaria). Ma il più assurdo e grottesco dei fatti è essere consapevoli che si dovrebbe parlare di fusione e si litiga sul nulla, e sul nulla si creano ostacoli. La fusione, siamo sicuri, ci sarà. Ma, complice il caldo, sarà dei cervelli.