Dasà fuori dal bando “Sport e Periferie”: Arena si ritira, sfuma il progetto associato

Delusione del sindaco Raffaele Scaturchio, che parla di occasione persa per lo sviluppo del territorio e per i giovani. Ringraziamenti a chi ha creduto nel progetto, in attesa di chiarimenti da parte dei “dissenzienti”

Il comune di Dasà ha, suo malgrado, mancato a poter partecipare (in forma associata con quelli di Arena, Acquaro e Gerocarne), al bando nazionale “Sport e Periferie 2025” (promosso dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri), per il venir meno della volontà collaborativa da parte del comune guidato da Nino Schinella, a dispetto dell’impegno che lo stesso avrebbe dato a suo tempo per la sottoscrizione (il termine di presentazione della domanda scadeva alle 12:00 del 16 giugno e il bando era rivolto a comuni, o aggregazioni di comuni, con una popolazione di 5 mila abitanti).

Un epilogo verso il quale Raffaele Scaturchio ha inteso esprimere la propria delusione e la propria amarezza, anche a nome dell’amministrazione di Dasà da lui guidata. Secondo il primo cittadino, infatti, sarebbe stata “un’opportunità unica per accedere a importanti risorse economiche per lo sviluppo di infrastrutture sportive nei piccoli centri, con l’obiettivo di promuovere l’inclusione sociale, il benessere e la coesione delle comunità in questione, nella convinzione che la collaborazione istituzionale sia uno strumento fondamentale per lo sviluppo del territorio e per garantire ai cittadini, ai giovani, spazi adeguati per la pratica sportiva e non solo”, visto che lo sport e occasione di aggregazione ed educazione civica, insegnando ai ragazzi le regole del fare squadra e, quindi, dello stare insieme.

Ne è un esempio la “Nuova Ada”, società calcistica, dilettantistica (che riunisce i centri di Acquaro, Dasà e Arena), nata da soli due anni e in questi ha ottenuto altrettante promozioni. Ma il venir meno di Arena, a differenza di Acquaro e Gerocarne, ha impedito la presentazione della domanda.

Una sorta di ‘bastone tra le ruote’ che secondo il sindaco ha determinato di dover “rinunciare, ancora una volta, a risorse preziose per l’impiantistica sportiva e per il rilancio di un’area che ha grande bisogno di interventi strutturali e sociali”. Anche se non è bastato (perché la mancata adesione ha determinato il venir meno della popolazione richiesta), Scaturchio ha tenuto, comunque, a ringraziare la terna commissariale del comune di Acquaro, guidata da Umberto Campini, e il comune di Gerocarne, retto da Pasquale Vivona, per aver collaborato e sottoscritto l’accordo. Si attendono eventuali risposte da parte di chi sembra essere chiamato in causa e, forse, potrebbe non esserne d’accordo.

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