Vibo Valentia si è fermata davanti al Duomo di San Leoluca, gremito di fedeli, autorità e cittadini per l’ultimo saluto al piccolo Francesco. I funerali sono in corso. All’arrivo, il vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, mons. Attilio Nostro, ha pronunciato parole che hanno toccato nel profondo il cuore dei presenti.
Testimonianza di fede
Testimonianza di fede
“Questa famiglia ha dato una testimonianza bellissima di fede. È una forza umana eccezionale in questi giorni. Io li devo ringraziare per come mi hanno accolto, per come mi hanno consentito di entrare in un rapporto dove loro mi hanno fatto sentire un familiare. E questo significa veramente tanto”. Parole semplici, ma cariche di gratitudine e rispetto, che hanno restituito il ritratto di genitori piegati dal dolore ma sorretti da una fede incrollabile.
La parole umane non bastano
“Parole umane che possano aiutare non ce ne sono. C’è solo la forza della fede a dare forza. La fede ci dà la possibilità di rintracciare le persone che ci mancano dalla nostra vita terrena”, ha aggiunto mons. Nostro, davanti alle telecamere e alle lacrime dei presenti.
Il valore di una comunità
Il vescovo ha voluto così sottolineare il valore di una comunità che, pur nel dolore, si stringe attorno alla famiglia Giofrè-Mirabelli. Nel Duomo gremito, tra fiori, silenzi e sguardi bassi, le sue parole sono risuonate come un invito a non lasciarsi schiacciare dalla disperazione, ma a trasformare la tragedia in un cammino di memoria e fede.
Lutto e raccoglimento
In questo pomeriggio di lutto e raccoglimento, Vibo Valentia non ha solo salutato Francesco, ma ha anche riconosciuto il coraggio e la dignità di una famiglia che ha saputo dare un esempio di umanità e speranza, anche nel buio più profondo.
