Si gioca con i lego. Come se un ospedale si può smontare e ricostruire in pochi giorni, in poche settimane. Purtroppo è quanto sta succedendo a Vibo Valentia. Una brusca frenata è arrivata da tecnici e vertici dell’Asp sulla realizzazione dell’ospedale da campo. Una scelta che era stata accolta già con diffidenza e preoccupazione dalla popolazione ma che ora sembra non possa essere perseguita.
Per quale motivo, ovviamente, rimane un mistero. La situazione sanitaria sembra essere sfuggita di mano e scivolare ogni giorno che passa nel baratro, generando sconforto tra gli stessi operatori sanitari, confusione e rabbia tra la popolazione. Si continua a scherzare col fuoco. Da una parte si spinge, costi quel che costi, a spendere i 25 milioni previsti dal Pnrr per la messa in sicurezza dello Jazzolino; dall’altra, invece, ci si chiede perché questo intervento radicale non sia stato programmato e, nello stesso tempo, perché spendere questi soldi quando è in costruzione il nuovo nosocomio?
Per quale motivo, ovviamente, rimane un mistero. La situazione sanitaria sembra essere sfuggita di mano e scivolare ogni giorno che passa nel baratro, generando sconforto tra gli stessi operatori sanitari, confusione e rabbia tra la popolazione. Si continua a scherzare col fuoco. Da una parte si spinge, costi quel che costi, a spendere i 25 milioni previsti dal Pnrr per la messa in sicurezza dello Jazzolino; dall’altra, invece, ci si chiede perché questo intervento radicale non sia stato programmato e, nello stesso tempo, perché spendere questi soldi quando è in costruzione il nuovo nosocomio?
Occhiuto non parla
Interrogativi che meritano risposte, dai commissari dall’Asp che tuttavia non parlano, come se l’Azienda sanitaria provinciale fosse casa loro e come se i cittadini non abbiano diritto di sapere. In tutto questo la politica sembra girarci attorno e nessuno chiede conto al presidente della Regione Calabria, al Governatore o se volete al Commissario per la Sanità, Roberto Occhiuto. Come per dire: a Vibo ancora il fondo non è stato toccato. Nessuno chiede conto neanche alle alte cariche istituzionali su cosa stia succedendo. Musica e goduria per le strutture private.
Iniziativa della Prefetta
La chiusura dello Jazzolino, da quanto è trapelato nella serata di ieri, dovrà essere rivalutata e anche con estrema urgenza. Sarà affrontata forse oggi stesso alla presenza dei “governatori” della sanità e da tutti i primari dell’ospedale. Mentre la prefetta di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, incontrerà i commissari dell’Asp.
Una vera e propria emergenza, quella venutasi a determinare, che va ad aggiungersi ai gravi problemi esistenti: carenza di personale, mancanza di posti letto, reparti dimezzati, affollamento in pronto soccorso, turni di notte ormai gestiti nella maggior parte dei casi con i soli medici provenienti da Cuba.
La confusione che regna attorno all’ospedale di Vibo Valentia sta gettando nello sconforto non solo la popolazione ma anche gli operatori sanitari a cominciare dai medici che nonostante tutto, nonostante le mille difficoltà, vanno avanti. Il loro lavoro viene messo a dura prova e la notizie che filtrano dall’Asp non sono certo rassicuranti.