In tutto il Vibonese non esistono strutture socio-sanitarie pubbliche in grado di erogare servizi di residenza sanitaria assistita medicalizzata, di riabilitazione estensiva residenziale e di Centro diurno per patologie dell’età evolutiva. Queste carenze, da una parte, si traducono nell’impossibilità di garantire livelli essenziali di assistenza e, dall’altra, in disagi spesso insormontabili non solo per le persone affette da patologie croniche, ma anche per i loro familiari spesso costretti a cercare risposte ai loro bisogni fuori provincia o, addirittura, fuori regione.
Da quasi due anni a Drapia, piccolo centro a pochi chilometri da Tropea, su iniziativa del cardiologo Soccorso Capomolla, è stato autorizzato e accreditato il Medical Center “Don Mottola”, ma nonostante le tante richieste inviate, il management dell’Asp non ha ancora deliberato la contrattualizzazione necessaria per consentire ai pazienti di usufruire di tutti i servizi senza affrontare spese. Incontri, solleciti, petizioni non sono serviti a nulla.
Da quasi due anni a Drapia, piccolo centro a pochi chilometri da Tropea, su iniziativa del cardiologo Soccorso Capomolla, è stato autorizzato e accreditato il Medical Center “Don Mottola”, ma nonostante le tante richieste inviate, il management dell’Asp non ha ancora deliberato la contrattualizzazione necessaria per consentire ai pazienti di usufruire di tutti i servizi senza affrontare spese. Incontri, solleciti, petizioni non sono serviti a nulla.
Addirittura nel 2023, un finanziamento di oltre due milioni di euro assegnato all’Asp per implementare servizi tipo quelli erogati dal “Don Mottola” sono stati restituiti alla Regione con motivazioni tanto risibili quanto inaccettabili (festività, personale in ferie, ecc.). La stessa Asp pare stia trovando più comodo mandare i malati in strutture fuori provincia piuttosto che regolarizzare il contratto col “Don Mottola” di Drapia. Della vicenda è stato interessato il garante regionale per la Salute, Anna Stanganelli, che, tempestivamente, ha raggiunto il Don Mottola dove ha preso parte ad incontro con i parenti delle persone ricoverate ormai al limite dell’esasperazione.
Ad animare il dibattito ha contribuito un collegamento in diretta col commissario dell’Asp Antonio Battistini il quale ha garantito che i problemi saranno risolti a breve grazie all’utilizzo di un finanziamento di oltre quattro milioni assegnato all’Asp. Le sue tesi sono state decisamente contestate dal dottor Capomolla in quanto i fondi citati dal commissario dell’Asp apparterrebbero al Pnrr e, quindi, non potrebbero essere impiegati per interventi diversi da quelli per cui sono stati concessi. Su richiesta del Garante per la Salute, il commissario Battistini, martedì prossimo, incontrerà una delegazione del Comitato spontaneo nato per tutelare il diritto alla salute dei propri congiunti e dell’intero territorio. Vi prenderà parte anche la prof.ssa Stanganelli.