La strada che dalla frazione Bivona di Vibo Valentia si immette sulla Provinciale 95 (ex SS 522) sembra essere terra di nessuno. Stesso discorso per via Parodi, a Vibo Marina, nei pressi dell’ex stabilimento Italcementi. Né il Comune né la Provincia ne rivendicano la competenza. Il risultato? Uno scenario di degrado dove chiunque si sente autorizzato a fare ciò che vuole.
In particolare, incivili e vandali – meglio definirli criminali – gettano sacchi d’immondizia di ogni genere, senza alcuna considerazione per l’ambiente, per la comunità, per sé stessi e per i propri figli. Eppure, da quelle strade passa anche il turismo. Una segnaletica indica il percorso verso l’aeroporto e l’autostrada, segno che in estate sono in molti, turisti compresi, a transitare da lì. Uno spettacolo indegno che rappresenta un pessimo biglietto da visita per il territorio. Ma né al Comune né alla Provincia sembra interessare: la zona non rientra nelle loro competenze.
Chi dovrebbe, allora, intervenire per fermare questi atti di inciviltà? Se lo chiedono i cittadini onesti, che tuttavia non possono nemmeno sperare in una bonifica, proprio perché quel tratto di strada risulta fuori dalle competenze di qualsiasi ente. Non è un caso isolato. La strada provinciale 11 per Triparni, fino a poco tempo fa dotata di videosorveglianza per scoraggiare l’abbandono illecito di rifiuti, è tornata a essere una discarica a cielo aperto. Vibo Marina, Bivona e Portosalvo restano, purtroppo, la “Cenerentola” della provincia vibonese: un tratto di costa dimenticato, soffocato da rifiuti e scarichi abusivi che deturpano anche le spiagge.