Propedeutica alla musica con l’Accademia d’arte Musikè al Sistema Bibliotecario Vibonese

Un laboratorio che ha avvicinato i bambini alla consapevolezza musicale con lo strumento educativo del gioco

Ci sono scuole in cui la musica insegnata è quella dei grandi nomi spinti dalle case discografiche. Ci sono saggi in cui discenti di un metro e mezzo forzano la voce con acuti degni di un’opera. E poi c’è Musikè, che preferisce non precorrere i tempi iniziando gradualmente alla somma arte.

Il canto didattico non è un mero riempitivo per tenere a bada studenti indisciplinati, bensì uno strumento tecnico che gode di una convalida a livello scientifico. Lo stesso Guido da Pomposa – comunemente noto come Guido d’Arezzo – , inventore della musica moderna e facilitatore di processi apprenditivi, faceva uso di un componimento religioso per aiutare i cantori delle scuole ecclesiastiche a memorizzare le note musicali.

Venerdì 19 luglio, nella ‘Sala bimbi’, si è tenuto per il ‘Biblio Summer Club’ il laboratorio dal titolo ‘Il pianeta musica’, grazie alla collaborazione del Sistema Bibliotecario Vibonese con l’Accademia Musikè. Nata nel 1993, è una fra le più riconoscibili istituzioni del territorio, fautrice di variegate attività che spaziano dai corsi ai concerti fino all’organizzazione di eventi.

Lavorare insieme non può mai trascurare la conoscenza reciproca, dunque per cominciare le bambine e i bambini sono stati invitati a scaldarsi con simpatici giochi mnemonici, nel tentativo di imparare e ricordare i nomi degli altri. Al ritmo di danze tribali, in piedi sul tappetino, si sono lasciati trasportare dalla dinamica delle attività.

Una volta sciolti gli arti e rotto il ghiaccio, la fantasia ha trasformato quella piccola area di gioco in una barca da governare tutti insieme: il movimento di ciascuno, come in un’orchestra, andava coordinato con accuratezza, pena l’affondamento dell’imbarcazione! E così, d’un tratto, ci si è ritrovati catapultati nella giungla, una giungla da popolare con animali da imitare uno dopo l’altro, con tanto di versi da emettere vincendo la timidezza.

Qualche esperimento di coordinazione, tra un battito di mani a tempo e lo spostamento di oggetti in un’unica direzione, e poi il primo pezzo forte. Le volontarie dell’accademia hanno tratto dal portale Bimbumbalegiù, dedicato alla didattica musicale, lo spiritoso brano ‘Proviamo a guidare’: con suoni tipici da cartoon, si simula un viaggio in auto per andare al mare, ma nel tragitto occorre fare attenzione a diversi ostacoli, mimando i classici gesti da autista. A turno è toccato a ogni bambino, nessuno voleva perdere l’occasione di mettersi nei panni, finalmente, di mamma e papà alla guida!

Ormai l’atmosfera era matura per un iniziale approccio alle prime note del pentagramma, partendo dal do e proseguendo sino al mi. Con l’aiuto di una tastiera, dal libro di Maurizio Spaccazocchi ‘Crescere con il canto 1. Percorsi propedeutici per l’educazione e la pratica vocale’ sono stati estratti e proposti due canti: ‘Solo Do’, tutto in do perché “sono agli inizi, non devo strafare, solo una nota io posso cantare”, e ‘Mi piace la musica’, che con un ritornello orecchiabile consente di distinguere la tonalità delle note.

L’ultimo passaggio si è avuto con una prova pratica di produzione musicale, grazie a esotici strumenti a percussione suonati in un trambusto festoso di diffusa allegria. Un successo da ripetersi. Il segreto è stato nell’apprezzamento per le melodie proposte; bisogna sapersi giocare in maniera oculata il primo impatto percettivo. Solo fornendo i rudimenti di alfabetizzazione musicale si può pretendere si passare a una vera e propria acculturazione in materia.

L’educazione musicale mira a uno sviluppo armonico ed espressivo della corporeità, sviluppando inoltre le capacità di ascolto e creatività. E la vocalità e la musicalità si possono potenziare in modo naturale; abbiamo un mezzo di scoperta imbattibile, noi e altri animali: è il gioco.

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