È saltata la firma del contratto 2022-2024 per il comparto sanità. A lanciare l’allarme è la Fials (Federazione italiana autonomie locali e sanità), che accusa duramente Cgil, Uil e Nursing Up di aver bloccato l’intesa.
“Abbiamo dichiarato più volte come le risorse fossero insufficienti – spiega Domenico Pafumi, segretario provinciale Fials di Vibo Valentia – ma anche la recente legge di Bilancio, nonostante le nostre ripetute sollecitazioni, ha stanziato una somma che abbiamo definito inadeguata per dare ossigeno alla nostra sanità”.
Eppure, dice il sindacato, Fials era pronta a firmare comunque. “Per senso di responsabilità, saremmo stati disponibili a firmare l’ipotesi contrattuale che accoglieva gran parte delle nostre proposte normative. Ma l’inspiegabile mancata adesione al contratto da parte di Cgil, Uil e Nursing Up impedirà ai lavoratori di ottenere le somme economiche disponibili e di beneficiare delle importanti conquiste normative che avevamo raggiunto”, aggiunge Pafumi.
I soldi persi: aumenti e indennità che sfumano
Secondo Fials, lo stop alla firma comporterà perdite economiche rilevanti per i lavoratori. Tra le misure saltate: l’aumento della tariffa per le prestazioni aggiuntive a 50 euro l’ora; risorse aggiuntive per l’indennità notturna; l’incremento dell’indennità di specificità infermieristica e quella per la tutela del malato; l’adeguamento dell’indennità per le ostetriche, “per correggere una disparità storica”; l’aumento dell’indennità di pronto soccorso, comprensiva degli arretrati da giugno 2023.
Riforme normative bloccate
Oltre agli aumenti, Fials denuncia che vengono meno anche numerosi miglioramenti contrattuali, come: l’incremento degli stipendi, con cifre che andavano dai 115 euro per il personale di supporto fino ai 193,90 euro per l’area ad elevata qualificazione; nuove tutele sindacali; limiti all’uso delle pronte disponibilità per tutelare il benessere psicofisico dei lavoratori; tutela legale e supporto psicologico per le vittime di aggressioni; il potenziamento della formazione con l’inclusione delle ore ECM nell’orario di lavoro; l’introduzione dell’“age management”, che prevedeva l’esonero dai turni notturni per gli over 60; la possibilità di straordinari per incarichi con valore inferiore a 5.000 euro; una “settimana corta” sperimentale e l’estensione delle ferie solidali; priorità di turnazione per genitori con figli minori e famiglie monoparentali; nuovi criteri per l’accesso all’elevata qualificazione e l’estensione delle progressioni verticali fino al 2026.
“Profonda amarezza”
“È una sconfitta per i lavoratori”, conclude Pafumi. “Siamo profondamente amareggiati per non essere riusciti a ottenere ciò che i lavoratori meritano, per responsabilità di Cgil, Uil e Nursing Up che hanno scelto di ostacolare il contratto. Ma Fials continuerà a lottare, senza arretrare di un solo passo, sempre nell’esclusivo interesse dei lavoratori”.