Storica vittoria dei lavoratori dell’Asp, riconosciuti i buoni pasto non erogati in dieci anni

Una sentenza del Tribunale del Lavoro sancisce il diritto dei dipendenti sanitari a ricevere i buoni pasto anche per i turni serali e notturni
buoni pasto

Una lunga attesa, durata quasi un decennio, si è conclusa con una vittoria netta per un gruppo di lavoratori dell’Asp di Vibo. Con la sentenza n. 1330/2025, il Tribunale del Lavoro ha accolto integralmente il ricorso presentato da 15 dipendenti, assistiti dal sindacato Nursing Up e difesi dall’avvocato Andrea Baldino di Cosenza, riconoscendo loro il diritto ai buoni pasto non erogati o parzialmente riconosciuti tra il 2014 e il 2023. Una decisione che fa giurisprudenza e che va oltre la questione economica – pure importante, vista la somma riconosciuta di oltre 70 mila euro – per affermare un principio fondamentale: i buoni pasto spettano a tutti i lavoratori che prestano servizio per più di sei ore continuative, a prescindere dall’orario del turno, sia esso diurno, pomeridiano o notturno.

A esprimere la soddisfazione per il risultato sono stati il segretario regionale Stefano Sisinni, il segretario provinciale Giuseppe Gliozzi e il dirigente sindacale Serafino Pantano, che ha seguito personalmente ogni fase del ricorso, lavorando fianco a fianco con il legale incaricato.

A esprimere la soddisfazione per il risultato sono stati il segretario regionale Stefano Sisinni, il segretario provinciale Giuseppe Gliozzi e il dirigente sindacale Serafino Pantano, che ha seguito personalmente ogni fase del ricorso, lavorando fianco a fianco con il legale incaricato.

Le motivazioni della sentenza

Il Tribunale ha riconosciuto la fondatezza del ricorso su più fronti. In particolare, ha ribadito che: il buono pasto è un diritto assistenziale legato alla durata del turno e non all’orario in cui esso viene svolto; le norme collettive (CCNL Sanità) e il D.Lgs. 66/2003 tutelano il lavoratore che supera le sei ore di servizio continuative; la prescrizione è decennale, e non quinquennale come sostenuto dall’Asp.

Un segnale forte

La sentenza, oltre a disporre il pagamento di 70.518,60 euro ai lavoratori, ha anche condannato l’Asp a rimborsare 6.000 euro di spese legali. Il Nursing Up fa sapere che altri ricorsi sono in corso presso la Sezione Lavoro del Tribunale di Vibo. In ballo ci sono quasi 200 lavoratori che, oltre al mancato riconoscimento dei buoni pasto, denunciano situazioni di demansionamento.

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