Non più libri e documenti: il Palazzo Santa Chiara sta facendosi sentire negli ultimi giorni sotto il segno di spartiti e strumenti; “sentire” nel vero senso della parola. Sì, perché c’è un modo pacato ed educato di farsi sentire se pur con veemenza e perseveranza.
Caterina Marrella, Stefano Condoleo e Andrea Gugliotta. Tre nomi sinora poco noti al pubblico ma di cui potremo sentir parlare spesso in futuro, quantomeno nel settore dell’alta musica. In comune hanno la padronanza della tecnica al pianoforte e la competenza concertistica nell’esibirsi su un palco. Segnatamente in tutti e tre i casi gli studi sono stati condotti presso un fiore all’occhiello della preparazione musicale a Vibo Valentia, l’Accademia Musikè fondata e presieduta dalla professoressa Angela Crudo, la quale docente ha costituito una chiave di raccordo fra i vari momenti della serata finale per gli ‘Incontri musicali con il maestro Alessandra Brustia’.
Caterina Marrella, Stefano Condoleo e Andrea Gugliotta. Tre nomi sinora poco noti al pubblico ma di cui potremo sentir parlare spesso in futuro, quantomeno nel settore dell’alta musica. In comune hanno la padronanza della tecnica al pianoforte e la competenza concertistica nell’esibirsi su un palco. Segnatamente in tutti e tre i casi gli studi sono stati condotti presso un fiore all’occhiello della preparazione musicale a Vibo Valentia, l’Accademia Musikè fondata e presieduta dalla professoressa Angela Crudo, la quale docente ha costituito una chiave di raccordo fra i vari momenti della serata finale per gli ‘Incontri musicali con il maestro Alessandra Brustia’.
L’evento di domenica 8 settembre ha fatto risuonare il Palazzo Santa Chiara di briose ballate e sonate proposte proprio nel periodo più cupo per il Sistema Bibliotecario Vibonese, che con l’accademia condivideva la sede nel medesimo edificio. Inizialmente Musikè, come da prassi, riservava ai soli individui maggiorenni la frequentazione dei corsi di perfezionamento, e mai sono scarseggiate allieve e allievi stranieri, colpiti dall’offerta formativa della scuola. Gli anni più recenti hanno invece visto un’apertura anche ai giovani talenti più promettenti, per evitare di precludere loro opportunità di miglioramento anzitempo e di coltivamento della passione, quella passione che – ormai sporadicamente – infiamma i cuori di ben selezionate e selezionati bambini e ragazzi con la bellezza equilibrata della musica colta.
Lunga è la collaborazione, ventennale, di Alessandra Brustia con l’Accademia Musikè. Diplomatasi prima al Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino e poi al nostrano Politecnico Internazionale “Scientia et Ars”, ha completato la propria formazione dopo la laurea specializzandosi nelle forme più e meno convenzionali del repertorio pianistico solistico, cameristico e orchestrale. Innumerevoli gli elogi in Patria e oltralpe; didatta in esperienze tenutesi tra l’Italia e ogni altra parte del mondo, oggi insegna e riveste ruoli istituzionali presso il Conservatorio Monteverdi Bolzano, inoltre tiene corsi di post-laurea in ulteriori realtà dello Stivale. La platea in sala non ha che còlto la sua professionalità nell’istruire Caterina, Stefano e Andrea: ciascuno con uno stile pregnante e identificativo, e l’emozione filtrava attraverso i loro languidi ma teneri sorrisi accennati.
Il programma ha seguito un ordine cronologico dei brani, con un percorso partito dai virtuosismi spagnoleggianti di Domenico Scarlatti e proseguito con il padre della sinfonia Franz Joseph Haydn, culminato nella genialità iperprolifica di Wolfgang Amadeus Mozart, e conchiusosi con il pioniere del pianoforte Muzio Clementi e l’intimità romantica di Johannes Brahms. Al termine del concerto si è proceduto con la consegna degli attestati di fine corso e le fotografie di rito, alla partecipata presenza di genitori e familiari, nonché del pianista già affermato Giuseppe D’Aloi esibitosi due giorni prima allo stesso pianoforte. Il livello dimostrato nel corso della serata ha più che soddisfatto le previsioni, ripagando con tanto di interessi gli investimenti di chi ha permesso a Caterina, Stefano e Andrea di proseguire magistralmente i propri studi.
Che gioia contemplare giovani innamorate e innamorati della musica “classica”, ossia intramontabile. La apprezza chi la ascolta, ed è l’ascolto a latitare nell’educazione musicale.