Sistema Bibliotecario Vibonese: quali esiti ha sortito l’ennesima istanza inviata alla stampa?

Non sembrano smuoversi le acque per quella che è stata la biblioteca aperta al pubblico più grande della Calabria...

Dieci giorni or sono le bibliotecarie del Sistema Bibliotecario Vibonese, formate per il mestiere e non mere volontarie, lanciavano sulla stampa locale un’ulteriore comunicazione per sollecitare la pubblica attenzione. Snodiamo i fili più recenti della triste vicenda.

Negare al popolo la consultazione di testi appartenenti alla comunità è proprio dei regimi totalitari, interessati a reprimere le pericolose velleità culturali. L’impedimento della conoscenza, in un contesto politico che si presenta come democratico, è sempre da condannare con veemenza quali che ne siano le cause. Non sono lontani i tempi in cui le carte scomode venivano bruciate nelle piazze: non potevano certo essere tutte qualitativamente valide, ma la strada maestra è l’istruzione degli individui per svilupparne l’abilità del discernimento.

Negare al popolo la consultazione di testi appartenenti alla comunità è proprio dei regimi totalitari, interessati a reprimere le pericolose velleità culturali. L’impedimento della conoscenza, in un contesto politico che si presenta come democratico, è sempre da condannare con veemenza quali che ne siano le cause. Non sono lontani i tempi in cui le carte scomode venivano bruciate nelle piazze: non potevano certo essere tutte qualitativamente valide, ma la strada maestra è l’istruzione degli individui per svilupparne l’abilità del discernimento.

sistema bibliotecario vibonese

L’Ente, vessato da debiti onerosi e inchieste giudiziarie, versa nella più totale mancanza di risorse e prospettive. I presidenti che si sono succeduti negli ultimi due anni – Corrado L’Andolina fino al dicembre 2022 e Fabio Signoretta dal febbraio 2023 – hanno lavorato con i sindaci appartenenti al Sistema per far approvare i bilanci rimasti in sospeso e per tracciare un quadro dettagliato, richiesto dalla Regione, della situazione finanziaria.

Dal 2 settembre, storico giorno di serratura dei cancelli di Palazzo Santa Chiara, le istituzioni nulla di concreto hanno partorito, mentre le maggiori biblioteche calabresi non si sono sottratte dall’esprimere solidarietà, accompagnate da associazioni cittadine e dirigenti delle scuole in provincia. Già 24 ore dopo Raffaele Tarantino, presidente della Sezione Calabria dell’Associazione Italiana Biblioteche, firmava una lettera aperta incitante all’individuazione di una soluzione, fatta recapitare al prefetto locale e al governatore regionale.

Da parte sua Caterina Capponi, assessora alle Politiche sociali, alla Cultura, alle Politiche giovanili e dello Sport, alle Infrastrutture sportive e alle Pari opportunità in Calabria, ribadisce la natura creditizia del legame che fa dipendere il Sistema dalla Regione, impegnandosi comunque nell’instaurazione di un tavolo interistituzionale nonostante l’Ente regionale non sia tenuto per legge a intervenire nel funzionamento dei Sistemi Bibliotecari. È da marzo che la Giunta si è assunta il vincolo di fornire un’adeguata via d’uscita giuridico-amministrativa all’impasse e da allora sono trascorsi sette mesi, ed è peraltro vero che pochi enti partecipanti al Sistema hanno con regolarità pagato le quote di adesione – il Comune non lo ha mai fatto, la Provincia ha un debito di centinaia di migliaia di euro e la Regione ha smesso di contribuire dal 2008 – . E martedì scorso un incontro presso la Cittadella Regionale “Palazzo Jole Santelli” si è concluso nuovamente con il rimbalzo della patata bollente all’Assemblea dei sindaci.

Il nostro giornale può vantarsi di essere stato l’unico a coprire in maniera completa le principali attività che le bibliotecarie, coadiuvate dalle ragazze e dai ragazzi del Servizio Civile, hanno eroicamente garantito nel periodo a noi maggiormente vicino. Dal ‘Biblio Summer Club’ al ‘Quizzone’, passando per i concerti organizzati dall’Accademia d’arte Musikè.

A che cosa è servito l’appello in video che, rompendo il silenzio personalmente per la prima volta, Beatrice Mirabello e Katia Rosi hanno lanciato alle nostre telecamere? Per quale motivo il diritto al prestito interbibliotecario, solo da noi approfondito, non deve essere più riconosciuto alla cittadinanza vibonese? Qualcuno delle e dei politici ha per caso letto il nostro articolo divulgativo sui fondi antichi e moderni del Centro, irripetibili quanto al valore?

I prossimi giorni potrebbero vedere significative novità, e noi vi aggiorneremo.

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