Studenti vibonesi fondano un nuovo giornale, la reazione degli intellettuali locali

'Il Primo Passo' fu un passo falso per alcuni studenti di Vibo Valentia, colpevoli di errori madornali nei propri testi

Il 28 marzo 1883 è una data da ricordare per Monteleone: viene pubblicato il primo numero di un periodico bimestrale incentrato su politica e letteratura, nato e gestito da studenti della città. La novità editoriale fa molto parlare di sé, tanto da raccogliere nel tempo più immediato critiche e recensioni.

A distinguersi particolarmente è il mondo adulto. Quasi all’indomani della notizia gli entusiasmi giovanili vengono smorzati da sferzanti attacchi su alcune pagine di testate rinomate. ‘Il Primo Passo’, titolo della novità, si fa scherzosamente discendere dagli influssi generativi delle festività pasquali, conclusesi appena il giorno prima.

A distinguersi particolarmente è il mondo adulto. Quasi all’indomani della notizia gli entusiasmi giovanili vengono smorzati da sferzanti attacchi su alcune pagine di testate rinomate. ‘Il Primo Passo’, titolo della novità, si fa scherzosamente discendere dagli influssi generativi delle festività pasquali, conclusesi appena il giorno prima.

A non convincere è innanzitutto la sua genesi, dovuta non ad approfondite riflessioni bensì a una improvvisa battuta di spirito in un contesto goliardico: “Ci vorrebbe anche un giornale degli studenti”. Necessità di colmare una lacuna, tra l’altro nell’immediato e senza rispettare i canonici mesi di gestazione. Ma è la stessa giustificazione di quei ragazzi a non convincere: davvero si può dire vi sia il bisogno che esista un giornale studentesco? Alla radice il problema viene negato, argomentando che durante tale fase della vita non dovrebbe essere permesso sprecare le ore scribacchiando articoli e testi pretenziosi; piuttosto, ci si concentri sullo studio per non incorrere nella bocciatura e non sciupare i sacrifici dei genitori. Come prevedibile, il programma de ‘Il Primo Passo’ è semplice e pura contestazione delle istituzioni: contro la monarchia in favore della democrazia, contro la Chiesa in favore del laicismo, contro i soprusi in favore della libertà. Proclami che rischiano di ridursi a un mero programma di aleatorie speranze. Fa onore battersi ai danni del bieco servilismo in nome del benessere sociale, tuttavia che ciò non intacchi la sana disciplina della scuola e della costumatezza.

E qualcuno riesce pure a cogliere in flagrante l’imperfetta preparazione che serpeggia nella Redazione! In una poesia originale, infatti, l’improvvisato giovane poeta scambia erroneamente la coltre – coperta – per la coltrice – materasso – … Si potrebbe mai tendere “sugli omeri” la “calda coltrice”? Così va a finire chi si affatica a ricercare vocaboli letterari fingendo di saperli maneggiare. Il benessere sociale tanto vaneggiato, se agognato da chi non ha cultura, vaneggiamento rimarrebbe. L’ultima acuta sferzata è riservata allo stesso titolo: curioso che sia ripreso da un libro del quindicinale nazionale ‘Domenica Letteraria’, quando si afferma che ’Il Primo Passo’ non seguirà “le vie calcate da alcuno”.

Quanto al direttore di questo “giornaletto” – definizione sagace però offensiva – , è inaspettatamente un adulto. Il richiamo degli intellettuali, nel suo caso, verte sulla sua coscienza ormai formata: l’augurio è quello di fungere da guida, almeno nell’evitamento di gaffe imbarazzanti per loro e i lettori.

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