Criticità alla Dulbecco e Azienda Zero, la Fials si rivolge al prefetto di Catanzaro

Il segretario provinciale Dario Rizzo chiede un incontro urgente affinché vengono prese in esame alcune vertenze aperte e disservizi

La richiesta di un incontro urgente per la definizione risolutiva di alcune criticità e per rimuovere quelle decisioni che nei fatti hanno diminuito e cancellato delle risposte sanitarie sin qui presenti da oltre un decennio oltre che rimuovere quel muro di gomma che sin qui ha creato grave nocumento al personale andato in quiescenza. La avanza il segretario provinciale della Fials Catanzaro, Dario Rizzo, attraverso una richiesta indirizzata al prefetto di Catanzaro, al commissario straordinario dell’Aou “Renato Dulbecco” di Catanzaro e al commissario di “Azienda Zero” della Regione Calabria.

La Fials Catanzaro parla di «problematiche con gravi ripercussioni» che afferiscono, in primo luogo alla non avvenuta comunicazione all’Inps dell’adeguamento delle pensioni per il personale andato in quiescenza dall’Azienda Dulbecco (prima ex Azienda O.U. Mater Domini e ex Azienda Pugliese-Ciaccio) nonostante il dato temporale trascorso di un anno e otto mesi.
Rizzo, inoltre pone l’accento su un’altra questione. “Evidenziamo – sottolinea ancora – come la chiusura del Cup Front Office attivo da molti anni presso il Campus di Germaneto sia stato chiuso nel mentre è attivo in altri Ospedali (Lamezia Terme e Vibo Valentia) procurando nello specifico un grave nocumento a quelle persone anziane che hanno grosse difficoltà nel contattare i numeri telefonici dedicati e aspettare ore in attesa di poter comunicare con qualcuno, dovendo comunicare altresì codici o scelte di difficile interpretazioni. Tutto ciò con il risultato che molti pazienti hanno rinunciato a curarsi prova ne sia per una parte dello specifico problema che le prestazioni radiologiche presso il Campus di Germaneto sono diminuite in contemporanea di oltre il 50% rispetto alle precedenti”.

La Fials Catanzaro parla di «problematiche con gravi ripercussioni» che afferiscono, in primo luogo alla non avvenuta comunicazione all’Inps dell’adeguamento delle pensioni per il personale andato in quiescenza dall’Azienda Dulbecco (prima ex Azienda O.U. Mater Domini e ex Azienda Pugliese-Ciaccio) nonostante il dato temporale trascorso di un anno e otto mesi.
Rizzo, inoltre pone l’accento su un’altra questione. “Evidenziamo – sottolinea ancora – come la chiusura del Cup Front Office attivo da molti anni presso il Campus di Germaneto sia stato chiuso nel mentre è attivo in altri Ospedali (Lamezia Terme e Vibo Valentia) procurando nello specifico un grave nocumento a quelle persone anziane che hanno grosse difficoltà nel contattare i numeri telefonici dedicati e aspettare ore in attesa di poter comunicare con qualcuno, dovendo comunicare altresì codici o scelte di difficile interpretazioni. Tutto ciò con il risultato che molti pazienti hanno rinunciato a curarsi prova ne sia per una parte dello specifico problema che le prestazioni radiologiche presso il Campus di Germaneto sono diminuite in contemporanea di oltre il 50% rispetto alle precedenti”.

Ma c’è dell’altro nella nota del sindacato. La Fials Catanzaro mette in risalto “come la chiusura dei prelievi ematici ormai in corso da decenni nelle mattinate di sabato mattina, sempre presso il Campus di Germaneto, sia stato cancellato da alcuni mesi depauperando sempre ed ancora di più quelle prestazioni sanitarie da dover ampliare, non da cassare, verso tutta la popolazione calabrese come prestazioni sanitarie propedeutiche e importanti per tutte le patologie”.
Infine, ma non ultima, la necessità di “una approfondita rilevazione reale delle esigenze sanitarie in merito alle assegnazione dei nuovi Oss da assumere sulla base delle relazioni sui dati in essere già presenti”.
Poi la conclusione in cui si esorta a “privilegiare le prestazioni e le risposte sanitarie verso tutti i pazienti bisognosi di cure, avendo rispetto altresì verso tutta quella popolazione anziana che avrebbe bisogno di una adeguata attenzione”.

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