Lavori allo Jazzolino, in campo l’Osservatorio civico: denunceremo in Procura scelte sbagliate

Le responsabili Ornella Grillo, Francesca Guzzo e Daniela Primerano si schierano a fianco del comitato San Bruno di Serra

Ancora incertezze sui lavori da effettuare all’ospedale Jazzolino e l’Osservatorio Civico – Città Attiva torna a far sentire la sua voce giusto per ribadire che gli stessi vanno eseguiti entro i termini previsti dal Pnrr anche perchè, stanti le condizioni fatiscenti della struttura, aspettare ancora diventa un lusso. L’Osservatorio va anche oltre e prende una posizione chiara. “Ci schieriamo apertamente – sostengono le tre responsabili Daniela Primerano, Francesco Guzzo e Ornella Grillo – al fianco del Comitato San Bruno, che ha già dichiarato di essere pronto a denunciare in Procura ed alla Corte dei Conti scelte che vadano palesemente contro l’interesse dei cittadini, pretendendo un utilizzo trasparente ed oculato dei fondi pubblici”.

Il Piano Battistini

Il Piano Battistini

In altre parole “nei prossimi giorni – continuano – formalizzeremo una richiesta di accesso agli atti, per poter verificare quanto era stato previsto nei verbali del gruppo di lavoro Pnrr dell’Asp di Vibo, perché nonostante i numerosi solleciti, le nostre richieste continuano a cadere nel vuoto ed il Piano Battistini”, che non prevedeva trasferimenti, continua stranamente a non ricevere la giusta attenzione”. Tra l’altro “risulta difficile credere – sottolineano – che in un Ospedale che in passato disponeva di 400 posti letto e che oggi ne conta un centinaio scarsi, non ci siano spazi sufficienti per effettuare i lavori, senza necessità di dover ricorrere a moduli prefabbricati o addirittura a strutture private”.

Ortopedia penalizzata

E c’è un altro aspetto che le tre responsabili dell’Osservatorio civico ci tengono a riportare all’attenzione. “Più volte abbiamo ricordato – affermano – la vicenda paradossale di ortopedia che dal piano terra è stata trasferita al primo piano passando da 16 posti letto a 6, penalizzando fortemente il territorio. Al piano terra – proseguono – a disposizione del reparto di ortopedia, c’erano anche le sale operatorie; per un periodo, infatti, ce ne sono state due, per cui non si comprende perché i lavori non possano partire proprio da lì, recuperando tutto quello spazio che può rappresentare l’alternativa al blocco operatorio, quando sarà interessato dai lavori di ristrutturazione”.

Ripristino reparti chiusi

E, naturalmente, “dalla Commissione Straordinaria chiamata a ripristinare la legalità a tutti i livelli – rimarcano – attendiamo segnali forti e chiari che vadano esattamente in questa direzione, non solo nell’utilizzo dei fondi pubblici, ma anche nella riorganizzazione e nel ripristino di tutti i servizi sanitari che nel corso del tempo sono stati soppressi o depotenziati e, come più volte abbiamo richiesto, insistiamo affinché ortopedia torni al piano terra e che possa disporre, come in passato, di 16 posti letto”. Non basta. “Chiediamo – insistono – l’immediata riapertura della medicina d’urgenza e dell’unità di Osservazione breve intensiva (Obi), ripristino dei posti letto di psichiatria, ma anche di oculistica, di nefrologia e di otorino, tutti ridotti ad ambulatori, la riapertura di medicina nucleare e di ematologia”.

Scelte coraggiose

E tanto per spingere il discorso sino al punto giusto, “chiediamo anche che la stessa rigidità riservata ad infermieri ed oss, venga adottata per riportare nelle corsie dell’Ospedale i medici ‘imboscati’ nei vari uffici amministrativi, ciò proprio al fine di potenziare i servizi sanitari e garantirne l’efficienza, oltre a chiedere che vengano verificati titoli e competenze di coloro che ricoprono ruoli di responsabilità”. Detto questo, c’è spazio per un’ultima richiesta. “Chiediamo – concludono Ornella Grillo, Daniela Primerano e Francesca Guzzo – scelte coraggiose in un’ Asp nella quale è lo Stato adesso a dettare le regole e a dover dimostrare le proprie capacità nel garantire a tutti i cittadini vibonesi il diritto fondamentale alla salute”.

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